Troppi «non se» e «non c'ero» al processo per l'agente ucciso

Troppi «non se» e «non c'ero» al processo per l'agente ucciso In Assise, dopo la drammatica udienza di martedì Troppi «non se» e «non c'ero» al processo per l'agente ucciso Aperta un'inchiesta sul misterioso ferimento del principale imputato, avvenuto in aula: tentato suicidio o aggressione intimidatoria? -Non so niente del delitto e della rapina. Quel giorno sono andato con mia zia all'assicurazione». 'Quella mattina ho fatto un giro in moto con un'amica. L'omicidio? Non c'entro»: »Ero a pranzo dai Mazzarella, miei compaesani, sono innocente». Queste, in sintesi, le versioni di Vincenzo Mazzarella, Rosario Muscollno e Giuseppe Savasta ieri, in Assise, alla seconda udienza del processo per il tragico assalto del 14 giugno '76, alla Cassa di Risparmio di corso Belgio 68, in cui fu uccisa la guardia giurata Mario Balloi, 22 anni. Versioni puntualmente confermate da parenti e amici, accusati di favoreggiamento. Antonio Madia (nel suo alloggio in via delle Querce furono arrestati gli imputati principali, sequestrati armi e soldi di un precedente colpo): 'Non so niente, io penso al lavoro, e poi quel giorno non èro in casa». La moglie Carmela Ranieri: .Afisi un cerotto ad Angelo Mazzarella (colpito, secondo l'accusa, da un pugno al volto dalla vittima). I soldi trovati sotto il materasso? Me li aveva dati Serafino, la madre di Angelo, per conservarli». E Serafina Tripi ha subito confermato: -Si è vero, il denaro me l'aveva consegnato mio figlio Angelo». Angela Mazzarella, zia dei fratelli Angelo e Vincenzo: «Afio nipote, Vincenzo, è venuto con me all'assicurazione quel giorno». Presidente Barbaro: »Ma per¬ ché lo dice soltanto adesso, dopo 4 anni dal fatto?». La donna: 'Giuro che è la verità». Caterina Raimondo, amica di Muscollno: ••Rosario, quella mattina, ha fatto un giro in moto con me». Una versione che ha sempre sostenuto dall'Inizio dell'inchiesta. Assente, ieri, Francesco Farina, anche lui accusato di omicidio a scopo di rapina: davanti al giudice istruttore si è sempre dichiarato innocente. E non è tornato in aula neanche Angelo Mazzarella, protagonista della drammatica udienza dell'altro giorno quando aveva confessato di .aver fatto l'omicidio». Qualche ora prima, al mattino, all'Inizio del processo, era stato soccorso e medicato per delle ferite di striscio all'addome, provocate da una lametta mentre era nella gabbia con gli altri detenuti. •L'ho fatto in un momento di sconforto» aveva detto al presidente Barbaro. Ma si è trattato veramente di un tentativo di harakiri o di un'aggressione a scopo intimidatorio? In un'ordinanza il presidente ha parlato di «un episodio di indubbia e grave violenza, mai accaduto in un'aula di giustizia». Ma come è arrivata nel gabbione degli imputati la lametta con cui sarebbero state cagionate le lesioni al Mazzarella? Sull'episodio, per troppi lati oscuri, è stata aperta un'inchiesta della Procura. Barbaro ha ordinato alla scorta di identificare d'ora in poi il pubblico, di perquisire tutti, anche gli imputati a piede libero. Il processo continua oggi. * Dopo averlo aggredito e avergli coperto il volto con una busta di plastica, quattro giovani che si erano fermati al distributore Agip di Settimo sull'autostrada Torino-Milano hanno rapinato l'addetto all'impianto. E' successo alle 23,30 dell'altra sera a Mario Fabbricatore, 22 anni, via Regio Parco 112, Settimo.

Luoghi citati: Milano, Torino