«Mancano ruspe, elicotteri, autocarri e una protezione civile non esiste» di Marco Tosatti

«Mancano ruspe, elicotteri, autocarri e una protezione civile non esiste» «Mancano ruspe, elicotteri, autocarri e una protezione civile non esiste» E' l'opinione di Lucio Libertini, responsabile della Commissione case e trasporti del pei - Di diverso avviso il prefetto Bianco, del Viminale, che parla di «voci allarmistiche, contro la realtà: gli interventi ci sono» ROMA — «La prima cosa di cui ci accorgiamo, in questa circostanza, è che non esiste lo Stato. E' un elemento grave, la totale disgregazione dello Stato, che abbiamo constatato in maniera quasi incredibile». La dichiarazione, relativa all'opera di soccorso dei terremotati, e di una durezza senza precedenti, ci è stata rilasciata dal sen. Lucio Libertini (pei), responsabile della Commissione case, trasporti e infrastrutture del pei, e membro della Commissione lavori pubblici del Senato. Libertini è nel suo ufficio al quarto piano di Botteghe Oscure, impegnato a coordinare l'opera di soccorso che il partito comunista, la Fgci (i giovani del pei), le Regioni e i Comuni «rossi* attuano in questi giorni. 'Non mandiamo giù gente allo sbaraglio—dice Libertini — ma équipes molto specializzate. La qualifica conta, non il numero; comunque ci sono già diverse migliaia dì personeche stanno lavorando». Il discorso torna subito sull'argomento protezione e di¬ fesa civile. incredibile, per esempio, che la prima colonna di soccorsi giunta a Potenza sia quella inviata dal Comune di Bologna. Quando ancora le fonti ufficiali minimizzavano la portata dela catastrofe. C'è stato persino il collasso dell'informazione». La crisi di questi giorni ha tante facce secondo il senatore comunista. Una seria protezione civile dovrebbe essere costituita da un insieme di servizi tecnici, coordinati e unificati, forniti degli strumenti adatti a intervenire efficacemente: ruspe, camion, elicotteri per spostare le travi; e questo non c'è. Poi, le Regioni: .Nell'alluvione dell'Ossola, dopo poche ore, la Regione era presente; e anche in Friuli fu realizzato un certo tipo di inter vento regionale. La Regione Campania è sparita nel vortice di questi giorni drammatici». A complicare una situazione caotica si sono scatenate, sempre nell'opinione di Libertini, gelosie, problemi di competenze, vecchie ruggini, che hanno intralciato il lavo- ro dell'esercito, laddove avrebbe potuto essere utile. Infine, il crollo del sistema informativo, con una sottovalutazione della gravità della sciagura. 'Non esiste un centro di coordinamento in caso di calamità pubbliche. Ed è scandaloso, in un Paese che ogni pochi anni registra terremoti o alluvioni». L'ultimo esempio riguarda duecento carrozze ferroviarie di stanza a Napoli, richieste a Castellammare per ospitare i senzatetto e che non sono potute partire martedì mattina perché mancava l'autorizzazione del ministero (Formica e Zamberletti non si erano ancora messi in contatto). Martedì sera tutto pareva risolto, ma ieri mattina a Castellammare le carrozze non c'erano ancora. •L'unica cosa che ha funzionato — dice con uno sfoggio di orgoglio di partito Libertini — sono stati i carabinieri e le amministrazioni comuniste». E l'attuale protezione civile? «Non esiste», è il giudizio lapidario. Di parere ben diverso è il prefetto Augusto Bianco, direttore generale dei servizi di protezione civile del Viminale. Da lui dipendono i 15 mila uomini, in grande maggioranza vigili del fuoco, che compongono la «protezione». 'Sono disgrazie che hanno carattere eccezionale e straordinario» afferma Bianco. 'Non c'è niente di preordinato». Ma è vero che in molti Comuni i soccorsi non sono giunti? «Queste sono voci allarmistiche, contro la realtà. Gli interventi ci sono, è stato nominato un commissario, a termini di legge. Ci vuole tempo per equipaggiare l'esercito dei soccorritori. Abbiamo notizie delle deficienze, e provvediamo con la massima urgenza». Le parole di Bianco hanno tutte le caratteristiche di una difesa d'ufficio dell'apparato statale, anche se nessuno vuole misconoscere il sacrificio dei pochi funzionari della sala operativa del Viminale, che si sono prodigati per giorni e giorni. Ma è innegabile che alla mancanza di un centro di organizzazione e coordinamento e a una reazione lenta, troppo lenta, dei meccanismi pubblici, vanno addebitate decine, forse centinaia di vite umane che potevano essere strappate alle macerie. Due legali romani, Carlo Rienzi e Giulio Pizzuti, hanno presentato un esposto alla magistratura per sapere se disfunzioni, ritardi e carenze non possano configurarsi come ipotesi di reato: 'Dall'omissione di atti di ufficio al concorso in omicidio colposo». Dove arrivavano gli inviati della radio, della tv e dei giornali — dicono gli avvocati — 'potevano giungere i mezzi aerei con generi di conforto e uomini per salvare un gran numero di terremotati dalla morte». •Centinaia di morti avrebbero potuto essere evitati, se le forze armate fossero state dislocate a Sud». La denuncia è di Falco Accame, 11 deputato socialista con una lunga carriera nella Marina militare al- le spalle. Accame sostiene da tempo la necessità di organizzare un sistema di difesa civile analogo a quelli esistenti in Jugoslavia e Francia. Una struttura distribuita su tutto il territorio nazionale, in grado, in tempo di pace, di affrontare calamità come il Friuli o il terremoto dei giorni scorsi; e in tempo di guerra, di aiutare le popolazioni colpite, o di organizzare una resistenza in profondità. «/ responsabili dei comandi dove si sono verificati i ritardi dovrebbero" dimettersi — dice Accame —. Per difendere il Paese vogliamo i missili da teatro; ma il solo teatro è quello che abbiamo messo in piedi in questa circostanza, tragico, purtroppo ». E' dal '46 che questo problema è all'esame del ministero della Difesa. •Hanno fatto un ufficio studi, e continuano a studiare». Secondo Accame, i vertici militari non sono favorevoli a un'ipotesi di «difesa civile», perché, in qualche modo, sottrarrebbe loro dei poteri. Il commissariato straordinario, attribuito a Zamberletti, dovrebbe diventare ordinario, e poter disporre, oltre che del Vigili del Fuoco, della PS, dei Carabinieri, anche dell'Esercito. In questo modo, creando una struttura permanente, i responsabili non si troverebbero, come accade ora al commissario straordinario.'a lottare con difficoltà aggiunte, quali il non sapere dove reperire uomini e mezzi. O vedersi negare, come afferma il deputato Crucianelli (pdup) in un'interrogazione, 12 elicotteri pesanti del tipo Chinook acquistati dall'esercito italiano e fermi a Varese. Marco Tosatti