Pechino: alla sbarra i tre generali per il fallito assalto al treno di Mao

Pechino: alla sbarra i tre generali per il fallito assalto al treno di Mao Processo alla «cricca Lin Biao», parallelo a quello contro i Quattro Pechino: alla sbarra i tre generali per il fallito assalto al treno di Mao PECHINO — Tre anziani ex generali cinesi sono apparsi ieri mattina davanti al tribunale militare che li giudica sulla accusa di alto tradimento, mentre la Cina rivela i particolari del complotto che, con il nome di codice -B-52», aveva come obiettivo la soppressione di Mao Tse Tung e la conquista del potere da parte dei congiurati con un eventuale aiuto militare da parte dell'Unione Sovietica. In un documento ufficiale, reso noto ai giornalisti stranieri dal ministero degli Esteri, i fatti vengono raccontati come in un copione cinematografico. I tre imputati sono accusati di avere complottato con altri per attaccare con bazooka e lanciafiamme il treno su cui viaggiava Mao. I tre imputati di ieri sono l'ex commissario politico delle unità dell'aviazione dislocate nella provincia di Nanjìng, Janing Tengjiao, ritenuto il principale organizzatore del complotto, che ha 61 anni; Huang Yongsheng, di 70 anni, ex Capo di Stato maggiore dell'esercito, e Li Zuopeng, di 66 anni, ex commissario politico della marina. Dai documenti ufficiali si ricava che Jiang fu nominato organizzatore dell'operazione denominata in codice «572», che, nella definizione criptica, aveva significato di -rivolta militare». A Mao venne assegnato il termine di codice «B-52», con chiara allusione e riferimento ai giganteschi bombardieri americani che in quel tempo stavano seminando morte in Vietnam. I congiurati avevano progettato di attaccare il treno di Mao nelle vicinanze di Shanghai e di usare, nell'attacco, lanciafiamme, quattro bazookas e alcuni aerei. Il 10 settembre il treno speciale di Mao giunse a Shanghai, ma apparentemente Mao era venuto a conoscenza del complotto e aveva già accusato Lin ed i suoi seguaci. Mao modificò allora i suoi piani e rimase quella notte a bordo del treno, fermo nella stazione di Shanghai, ripartendo di mattina molto presto per Pechino. In tal modo fece fallire la congiura. Successivamente Lin pensò di fuggire e recarsi ad Irkutsk, in territorio sovietico, ma ancora una volta il suo piano venne scoperto e il ministro della Difesa giunse a malapena, inseguito da vicino, nell'aeroporto di Beidaihe. L'aereo con Lin a bordo decollò nonostante i segnali contrari da parte dei dirigenti aeroportuali. Poco dopo, erano le 2,30 del 13 settembre, l'aereo si schiantò su una montagna mongola. Pechino. La prima foto ufficiale diffusa da «Nuova Cina» dell'aereo di Lin Biao precipitato nel '71

Persone citate: Huang Yongsheng, Mao, Tung