Con il cuore in gola la terza città del Sud

Con il cuore in gola la terza città del Sud Con il cuore in gola la terza città del Sud Erano, fino a Ieri, nomi di paesi sconosciuti a molti. Componevano la geografia minore d'Irplnia e Lucania. Comuni, paesi e borghi fatti spesso di calce e sassi. Architetture antiche, storia costruita, spicciola. Quella che non finisce mai sui libri, ma serve alla gente li, sul posto, per sentirsi viva nei fatti e nelle fatiche di tutti i giorni. Come, fino alla primavera di quattro anni fa era stato per Trasaghis, Forgaria, Ragogna, Moggio, Imponzo, Esemon, Nimis in Friuli. Chi li conosceva prima questi paesi? Quei borghi sperduti? n terremoto abbatté e infranse, impietoso, barriere di silenzio e di riservatezza. Saltarono fuori miserie e dolori. Da Torino rispose un coro di solidarietà commossa e travolgente. E cosi accade ora, che le scosse devastatrici scaraventano in prima pagina immagini, volti e lacrime di Mirabella, Balblano, San Mango, Baragiano, Picerno, Giffoni, Calabritto. Fontano Rosa, Sant'Angelo dei Lombardi. E di nuovo e più di allora Torino si sente coinvolta in questo dramma spaventoso. La tragedia la colpisce direttamente in migliaia e migliaia di suoi abitanti nati al Sud: operai, impiegati di banca, insegnanti, portalettere, ferrovieri, facchini dei mercati, addetti all'anagrafe comunale, funzionari delle imposte, casalinghe che da domenica sera, col cuore in gola, inseguono notizie di madri e padri, di parenti e di amici rimasti a Potenza e Avellino, a Salerno e nel Materano. E chiedono a Torino: aiutate i nostri fratelli. La città è fatta per buona metà di gente venuta da lontano in cerca di un lavoro e di speranza. Il 30 per cento degli immigrati viene dal Sud e fa di Torino la terza città meridionale d'Italia. La trasforma in una realtà sociale complessa, in un crogiuolo composto di mentalità e abitudini da cui emergono sensibilità e sentimenti più vivi, più immediati Antenne pronte a captare e capire E cosi rinasce quello slancio popolare che dalle 8 di ieri rinnova esempi di generosità. Centinaia di persone si sono rivolte agli uffici di Specchia dei tempi in via Roma 80 e in via Marenco 32 per portare un aiuto immediato e concreto. C'era tutta Torino in quelle code. Chi può dare molto e chi può dare poco è uno sforzo enorme per lui. Ma la motivazione del gesto è sempre la stessa. La ispira la medesima carica di solidarietà, lo stesso spirito d'amicizia. Chi è qui, sano e salvo, e può dormire nel proprio letto, lo deve anche a chi è rimasto ancorato al paese d'origine, alle mille difficoltà quotidiane sopportate con fermezza. Torino non dimentica. Con una mano riceve, con l'altra getta un'ancora a chi ha problemi immediati. Non importa se la situazione non è facile. C'è chi sta peggio, che non ha un tetto, né il necessario per sfamarsi. Ha bisogno subito e tocca a noi non deluderlo. reJO>

Persone citate: Fontano Rosa, Giffoni, Mirabella, Moggio, Picerno, Ragogna