I fornitori accordano fiducia alla Indesit

I fornitori accordano fiducia alla Indesit Approvata a larga maggioranza l'amministrazione controllata I fornitori accordano fiducia alla Indesit TORINO — L'Indesit è in amministrazione controllata. L'assemblea dei fornitori-creditori lo ha confermato a larga maggioranza ieri mattina al giudice delegato, dottor Quaini, dopo l'ampio dibattito seguito alla relazione del commissario giudiziario, dottor Treves. Le aziende dell'indotto hanno cioè approvato la nuova linea manageriale del presidente ed amministratore delegato, Mario Nobili, concedendogli la loro fiducia. L'azienda di elettrodomestici non ha però risolto i suoi problemi. «Occorre lavorare e ancora lavorare —ha osservato il presidente —, sfruttando la nostra potenzialità produttiva, soprattutto la rete commerciale che i concorrenti ci invidiano». L'Indesit entra negli Anni 80 «in piena maturità», ma dove può trovare denaro liquido per finanziarsi? «Tutti — ha aggiunto Nobili — credono nella possibilità di ripresa: i soci hanno trasformato in capitale di rischio i prestiti di 36 miliardi, le banche hanno assicurato piena disponibilità, anzi un istituto di credito torinese ha già approvato un fido all'Indesit di 10 miliardi». Qual è ora la posizione delle imprese dell'indotto? Le perplessità sono parecchie, in particolare perché molti fornitori sono indebitati senza possibilità di rifornirsi per mancanza di ulteriori fonti di credito. La maggior opposizione è giunta dagli industriali del Sud. L'avvocato Molinaro e gli imprenditori Emo Palumbo e Giuseppe Pellegrino, parlando anche a nome di altri colleghi, hanno chiesto un rinvio dell'amministrazione controllata: «Avetedenunciato crediti per 75 miliardi e giacenze di magazzino per altri 80. Perché non fate un concordato preventivo e ripartite da zero?». La proposta non è stata accettata. Di fatto l'assemblea si è sciolta alle 12 quando il dottor Treves, troncando ulteriori contestazioni, ha annunciato che su 3523 creditori già 2753 (78 per cento), rappresentanti crediti complessivi per 141 miliardi su 203 miliardi 165 milioni (70 per cento) avevano dato parere favorevole all'amministrazione controllata. Nel riscontro successivo la percentuale è ulteriormente aumentata. Nel pomeriggio è anche stato nomina¬ to il Comitato dei creditori che affiancherà il commissario giudiziale nella sua opera di controllo. Ne fanno parte un delegato della Cassa di Risparmio di Torino e quattro imprenditori, uno dei quali in rappresentanza dell'Api torinese. In concomitanza con l'assemblea, i di pendenti hanno fatto due ore di sciopero in tutti gli stabilimenti Indesit per «rientrare in fabbrica con una forte struttura sindacale» e per sottolineare che «i lavoratori intendono seguire passo passo le decisioni dell'azienda». Fornitori e Firn hanno denunciato inoltre una «grave latitanza del governo» che ha sempre rifiutato il dialogo con l'Indesit anche in questi ultimi tempi quando cioè l'azienda ha dimostrato di potersi risollevare con finanziamenti, che almeno dovrebbero essere concessi a tassi agevolati. L'ultima notizia, ancora da confermare, è un incontro per giovedì 27 nel pomeriggio, alla Cassa di Risparmio, tra Unionfidi e Indotto Indesit e Fiat. Carlo Novara

Persone citate: Carlo Novara, Giuseppe Pellegrino, Mario Nobili, Molinaro, Quaini, Treves

Luoghi citati: Torino