In Polonia un cattolico è eletto (per la prima volta) vice premier di Bernard Guetta

In Polonia un cattolico è eletto (per la prima volta) vice premier E' Jerzy Ozdowski, del gruppo moderato «Nuovo segno» In Polonia un cattolico è eletto (per la prima volta) vice premier La sua nomina approvata all'unanimità dal parlamento di Varsavia, che ha deciso anche la sostituzione di quattro ministri - La Dieta con un documento elogia il sindacato libero Solidarietà, ma invita a «normali ritmi di lavoro» VARSAVIA — Il Parlamento polacco ha eletto ieri all'unanimità il deputato cattolico Jerzy Ozdowski vice primo ministro. Ozdowski sarà responsabile della Politica sociale, dei Servizi e dell'Artigianato. E' il primo esponente cattolico a ricoprire questa carica nella Polonia comunista. E' stata approvata inoltre la sostituzione dei ministri delle Costruzioni, dei Salari, degli Affari sociali e della Sanità. Quest'ultimo, Marian Sliwinski, si era dimesso di sua iniziativa, secondo quanto precisa l'agenzia «Pap», una settimana fa, accettando però di restare al suo posto fino alla conclusione dei negoziati con i lavoratori dei servizi sanitari, conclusi lunedì scorso a Danzica. Nuovo ministro delle Costruzioni è Jerzy Brzostek, già vicesindaco di Varsavia; nuovo responsabile del Lavoro è Jerzy Obosowski, ex viceministro. Resta vacante il ministero della Sanità: lo dirigerà ad interim il viceministro Tadeusz Szelachowski. Quello di ieri è il quarto rimpasto di governo in Polonia dall'inizio dell'anno. Il Parlamento ha approvato una risoluzione che elogia il governo e il sindacato libero 'Solidarietà». Il documento rivolge un appello ai lavoratori per il ritorno a «normali ritmi di lavoro». NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE VARSAVIA — Fino a ieri principale forza d'opposizione, relegato oggi in secondo piano dalla nascita del sindacato indipendente, il cattolicesimo polacco ha fatto ieri il suo ingresso nel governo. Membro del Consiglio di Stato dal 3 aprile scorso e professore di economia, cinquantacinquenne, il nuovo vicepremier Jerzy Ozdowski è un moderato che gode della fiducia del potere. Il gruppo al quale appartiene («Nuovo segno») è nato nel' 1976, quando un gruppo di militanti cattolici abbandonò «Znak» (Segno) e accettò il riconoscimento nella Costituzione del ruolo dirìgente del partito e dell'alleanza con l'Unione Sovietica. «Nuovo segno» ha oggi cinque seggi in parlamento. Pur con questi limiti, la nomina di Ozdowski costituisce un fatto senza precedenti in campo socialista e dimostra che il partito polacco ha riconosciuto due fatti fondamentali: l'impossibilità di governare senza cattolici un Paese in cui l'ottanta per cento dei cittadini si professano tali; e la necessità di allargare la base sociale dello Stato. Si può dubitare dell'efficacia di una tale apertura — riservata a un uomo scelto dal potere all'interno di un grup¬ po la cui modesta rappresentatività non si è rafforzata dopo l'estate di Danzica —, ma si tratta comunque di una tappa politica importante. I dirigenti di «Nuovo segno» avevano posto parecchie condizioni al governo; soprattutto avevano chiesto che Ozdowski potesse scegliersi i consiglieri liberamente, anche al di fuori di quelli abitualmente consultati dal governo. Il loro obiettivo è ora, almeno a medio termine, quello di trasformare il piccolo bimensile che sono stati autorizzati a diffondere in diecimila copie, in un settimanale a larga diffusione, e di creare un movi¬ mento, anche politico, al quale appoggiarsi. Forse il partito si accorgerà un giorno o l'altro, che l'esistenza di una organizzazione cattolica disposta a una piena e leale collaborazione è un asso nella manica. E' significativo, a questo proposito, che il gruppo cattolico Pax, creato dal regime e per questo privo di credibilità è stato quasi dimenticato dalle autorità. La gerarchia cattolica, la cui forza politica rischia di essere messa in ombra dall'apertura di relazioni dirette tra il potere e «Solidarietà», sembra aver dato la sua bene¬ dizione all'ingresso di Ozdowski nel governo. La nomina del nuovovice premier è infatti un omaggio al potere della Chiesa e un segno di buona volontà da parte dell'establishment politico; può contribuire a stabilizzare la crisi polacca su posizioni moderate; e può controbilanciare il peso politico, assai rilevante, che gli intellettuali cattolici liberali (verso i quali la gerarchia ha una certa diffidenza) hanno assunto nel Paese grazie al loro ruolo, molto attivo, nel sindacato libero. Bernard Guetta Copyright «Le Monde» e per l'Italia «La Stampa»

Persone citate: Jerzy Brzostek, Jerzy Obosowski, Jerzy Ozdowski, Marian Sliwinski, Tadeusz Szelachowski