II «medico della mutua» curerà solo a pagamento di Gian Carlo Fossi
II «medico della mutua» curerà solo a pagamento La protesta durerà tutta la prossima settimana II «medico della mutua» curerà solo a pagamento ROMA — I settori dell'assistenza sanitaria e dei trasporti saranno turbati nelle prossime settimane da una serie di agitazioni già decise o in corso di definizione. Si tratta, nel complesso, di vertenze sull'attuazione di riforme essenziali, per il superamento di sistemi antiquati o inefficienti. Il governo è intervenuto per chiarire le diverse situazioni, ma le resistenze sono ancora notevoli. Per alcune vertenze, come ad esempio quella dei piloti civili, le posizioni delle parti appaiono molto lontane. Sanità — Ottantamila medici — di medicina generale, condotti e pediatri — sospenderanno il lavoro o chiederanno il pagamento delle visite (a seconda delle regioni) da lunedi a venerdì prossimi per protestare «contro chi intende portare nel caos l'erogazione dell'assistenza, senza preoccuparsi dell'interesse e delle esigenze dei cittadini e dei medici*. Dal 1° gennaio 1981 attueranno il ritorno alla libera professione, cioè non faranno più visite gratuite in ambulatorio o nella casa del malato. Alla protesta non aderisce il Sumi, Sindacato unitario medici d'Italia. All'origine della protesta la mancata soluzione di «nodi» che rendono drammatica la situazione della medicina di base in Italia: 1) numero programmato alle facoltà di medicina, in proporzione alle necessità del Servizio sanitario nazionale ; 2) individuazione dei posti di lavoro per i neolaureati attraverso un piano che affronti il problema della disoccupazione e della sottoccupazione medica; 3) la crisi economica del medico di famiglia, retribuito a «tariffe ridicole e indecorose* e con ritardi non sopportabili; 4) la difforme erogazione dell'assistenza sul territorio nazionale, che sta portando alla creazione di 700 diverse, disordinate e spesso irresponsabili «repubbliche della salute» (una per ogni unità sanitaria locale). Trasporti — Si attendono per oggi le decisioni dei ferrovieri autonomi della Fisafs, che hanno già minacciato uno sciopero per il 28 novembre e una fitta serie di azioni in dicembre. Lunedi dovrebbe esserci la conferma o meno delle 168 ore di sciopero decise dai piloti, mentre il coordinamento dei controllori di volo ha confermato per il 1° dicembre l'astensione della categoria e i sindacati dei vigili del fuoco hanno deliberato ieri di sospendere il lavoro nella stessa giornata. Il 1° dicembre, quindi, se non ci saranno fatti nuovi, il trasporto aereo resterà completamente bloccato: mancheranno l'assistenza al volo e i servizi antincendi di Sicurezza per cui gli aeroporti rimarranno quasi completamente chiusi. I controllori sollecitano maggiori garanzie di autonomia nella gestione della nuova azienda nazionale di assistenza al volo; i vigili del fuoco rivendicano una riforma del corpo, che «è soffocato — ha sottolineato in una conferenza stampa il segretario generale aggiunto della Cisl, Marini. Gian Carlo Fossi
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