Alassio come la marmotta finita la stagione, dorme

Alassio come la marmotta finita la stagione, dorme Il turismo invernale è solo un'illusione Alassio come la marmotta finita la stagione, dorme Nel mese di novembre, su 180 tra pensioni e alberghi, solo sei resteranno aperti - Loano, Spotorno, Finale e Pietra, invece, hanno scelto di non chiudere ALASSIO — Si parla tanto di turismo invernale, però Alassio sembra sfuggire a questa regola quasi con puntìglio: su 180 fra alberghi e pensioni, solo sei resteranno aperti in tutto il mese di novembre. Val la pena citarli, come rarità: alberghi «Enrico», «Badano», «Dei fiori»; pensioni «Calipso», «Giovanna», «Silvia». Alassio, dunque, è «chiusa per ferie», ma secondo molti non è certo questo il modo migliore di fare turismo. Altri centri della Riviera (Loano, Spotorno, Finale, Pietra) hanno scelto la strada dell'attività invernale. Siamo appena agli inizi, ma i primi frutti si vedono. Ci sono accordi fra le organizzazioni sindacali, e gli organismi ad esse collegati, e i grandi comuni del Nord: centinaia di anziani svernano in Riviera, a tariffe particolarmente agevolate. Non è un turismo «ricco», ma consente appunto di non chiudere gli alberghi, mantenere il personale, e che di conseguenza può essere più qualificato, restringere il lungo buco fra una stagione e l'altra. Alassio, invece, fa la snob. Punta tutto sul turismo balneare, più facile e conveniente. Gli incassi sono assicurati, la fatica è concentrata in luglio e agosto. Gli esercizi alberghieri a conduzioni familiare, da ottobre in poi, accolgono il turista del week-end, per il resto le saracinesche sono abbassate. Alcuni comuni hanno scelto lo stesso Alassio per i loro anziani, forse giocando sul nome di quella che resta la «stella» della Riviera savonese: ma devono spesso scendere a cercare accordi con il singolo albergatore, senza che esista un discorso di fondo. Dice Carlo Tomagnini, assessore al turismo: 'Purtroppo quella di novembre è una storia vecchia. Per fortuna l'attività riprende, almeno al cinquanta per cento, a metà dicembre. Certamente sarebbe più logico organizsare turni di ferie fra gli alberghi'. Nei giorni scorsi c'è stata polemica per l'apertura facoltativa del negozi alla domenica e nei giorni festivi. Di fronte, a grandi linee, le due organizzazioni dei commercianti: la Confcommercio per la chiusura, senza neppure la facoltà di aprire per chi. lo voglia, la Coniesercenti su posizioni opposte. A metter fine alla disputa, ci ha pensato il sindaco Traiano Testa concedendo la possibilità di tenere aperto. Avevano già presentato domanda 23 commercianti, quasi tutti del caratte ristico e intramontabile «budello», ma il numero è destinato ad aumentare: domenica scorsa in molti hanno fatto buoni affari. Giancarlo Garassino, presidente della Cit, è stato per 12 anni al vertice dell'Azienda di soggiorno. E' uno dei massimi esperti italiani di turismo. Dice: •Sarebbe giusto che gli albergatori non chiudessero, ma sarebbe altrettanto giusto provocare situazioni più favorevoli al turismo invernale». Problema strutture. Nel programma, la nuova giunta ha esposto una sorta di decalogo per gli Anni Ottanta, con tutti gli interventi, grandi e piccoli, per il futuro vicino e lontano. Dopo anni di discussioni, si è già deciso di non abbattere, ma di ristrutturare il Grand Hotei (venne chiuso nel 1965 dalla famiglia Marson, che successivamente lo cedette al Comune per meno di 400 milioni, una cifra di gran lunga inferiore al suo valore). Dovrebbe ospitare gran parte delle strutture che mancano: il club per i forestieri, saloni per attività culturali, soddisfare le esigenze sempre più pressanti dei giovani e del turismo della terza età. Molti, poi, sollecitano la costruzione di una piscina talasso-terapica, cioè con l'acqua di mare riscaldata per le cure. Alassio ha invece una biblioteca-modello, ospitata però in locali angusti e inadatti. Nel programma di giunta, è previsto il trasferimento a pa- lazzo Airoldi-Durante, che dovrebbe essere sistemato. Infine, l'ultimo «caso» riguardante Alassio. Il celebre Bar Roma dei fratelli Berrino, che sorge proprio davanti al Muretto, ha chiuso. Ufficialmente i proprietari ammettono solo un periodo di riposo più lungo del solito. E' certo, però, che non riapriranno il Roof Garden (ricavato sul tetto), una volta «tempio» della musica leggera in Riviera. Dubbi anche sul bar vero e proprio: secondo alcuni, verrà ridimensionato per far posto anche a negozi e boutique. Il problema del Roof Garden è forse irrisolvibile: può contenere circa 250 persone, la concorrenza degli stadi è spietata e imbattibile. Su una cosa sono tutti d'accordo: il Roma non si può lasciar morire cosi. Sandro Chiaromonti

Persone citate: Airoldi, Berrino, Carlo Tomagnini, Giancarlo Garassino, Marson, Sandro Chiaromonti, Traiano Testa

Luoghi citati: Alassio, Bar Roma, Loano, Spotorno