In mondovisione i «traditori» di Meo Tse-tung

In mondovisione i «traditori» di Meo Tse-tung II processo alla banda dei 4 In mondovisione i «traditori» di Meo Tse-tung PECHINO — Nuove rivelazioni sulle accuse alla «banda dei 4». Nell'ottobre del '76, poco dopo la morte di Mao, Shanghai, la più popolosa città della Cina, si sarebbe dovuta ribellare al nuovo presidente, Hua Guofeng. Per questa imputazione, stranamente non viene citato il nome della vedova di Mao, JiangQing. Già nel '67 Zhang Chiinqiao, leader del partito a Shanghai, ordino ai seguaci di organizzare una milizia «per proteggere la rivoluzione fatta con la penna». Wang Hongwcn ne assunse il controllo. Nell'agosto '76 un alto ufficiale delle Forze Armate, Ma Tienshui, su ordine di Wang distribuì ai miliziani, temendo di non poter contare sulla rivolta dell'esercito, 74 mila fucili, 300 pezzi d'artiglieria, dieci milioni di pallottole e munizioni. La «banda» venne però arrestata il 6 ottobre; a questo punto i suoi sostenitori mobilitarono 33.500 miliziani per conquistare Shanghai. Il plano falli; le fonti ufficiali non hanno spiegato perché. L'agenzia Nuova Cina ha annunciato che brani del processo verranno trasmessi via satellite in mondovisione. NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE PECHINO —E' affascinante trovare negli estratti dell'atto giudiziario diffusi l'altro giorno dall'agenzia Nuova Cina un riscontro alle voci che correvano da circa 10 anni sui drammatici fatti che si erano svolti in Cina nel settembre 1971, e trovarvi interessanti precisazioni. Purtroppo, questa nuova versione lascia insoddisfatti gli storici su alcuni episodi fra i più oscuri del «complotto». Sul piano politico, il dramma si era iniziato nella tarda estate del 1970, durante una sessione plenaria del Comitato Centrale riunitasi sui monti Lushan, e nella quale Lin Biao era stato messo in minoranza. Secondo l'atto d'accusa, il maresciallo avrebbe incominciato a preparare un colpo di Stato militare, poi conosciuto come «progetto 571», nel febbraio del '71. Nei mesi successivi, il figlio di Lin Biao, Lin Liguo, aveva stabilito le relazioni e le complicità necessarie soprattutto a Shanghai, Nanchino, Hangzhou e Cantori. Le cose incominciarono a precipitare all'inizio di settembre. Sempre secondo l'atto d'accusa, Lin Biao avrebbe saputo a quell'epoca che Mao, in viaggio nella Cina meridionale, era preoccupato per le ambizioni del ministro della Difesa, e avrebbe deciso di passare all'azione in seguito a questa notizia. Il 7 e l'8 settembre, i congiurati ricevettero l'ordine di tenersi 'pronti' alla battaglia*. Fra l'8 e 1*11 Alain Jacob Copyright «Le Monde» e per l'Italia «La Stampa» (Continua a pagina 2 in sesta colonna)

Persone citate: Alain Jacob, Cantori, Lushan, Mao, Wang Hongwcn, Zhang Chiinqiao