Forlani non vincolerà al segreto il «dossier» del Sid sul petrolio di Marco Tosatti

Forlani non vincolerà al segreto il «dossier» del Sid sul petrolio «Il governo e il potere politico non devono intralciare la giustizia» Forlani non vincolerà al segreto il «dossier» del Sid sul petrolio Il presidente del Consiglio ha parlato ieri alla direzione de - «Un solo interesse: spazzare le zone d'ombra» - Si è i. '.tiarato d'accordo con Berlinguer per il dibattito parlamentare ROMA — Il «segreto di Stato» non sarà applicato sul dossier dello scandalo Sid-petroli. Lo ha fatto capire il presidente del Consiglio, nel suo intervento di ieri ai lavori della direzione de, fornendo una conferma alle voci che già mercoledì lo volevano orientato verso questa decisione. •Dobbiamo liberare noi stessi e il Paese da questa atmosfera di corrompimento — ha detto — eia prima cosa da fare è togliere ogni sospetto, ogni dubbio che la giustizia nel suo corso possa essere intralciata dal governo e dal potere politico in genere. Poiché questo non è — ha proseguito Forlani — sarebbe stupido e irresponsabile farlo credere. Deve essere chiaro che abbiamo un solo decisivo interesse: che le zone d'ombra vengano spazzate vìa in modo tale che la politica possa essere valutata per quello che è, un terreno duro di impegno dove l'onestà costituisce la regola e i comportamenti illeciti sono l'eccezione, che viene perseguita e colpito». Il presidente del Consiglio non ha parlato esplicitamente del dossier, né avrebbe potuto farlo; intanto perché il suo parere sull'opposizione del segreto di Stato non è ancora stato sollecitato, formalmente, dalla magistratura, il cui comportamento, giudicato da alcuni dilatorio, comincia a suscitare qualche perplessità. E fino al momento in cui il procuratore capo della Repubblica, Gallucci, o il suo sostituto, Sica, non si recheranno da Forlani per consegnargli i documenti trovati in casa del giornalista Pecorelli, subito dopo la sua uccisione, avvenuta nel marzo del '79, e sottoporgli i passi (non molti) che potrebbero giustificare il «top secret», Forlani ufficialmente non ne sa nulla. Va da sé che, ufficiosamente, Palazzo Chigi è stato informato del contenuto del dossier, e lo ha giudicato, dal punto di vista del segreto di Stato, innocuo; altrimenti il presidente del Consiglio non si sarebbe sbilanciato cosi tanto nell'intervento di ieri. In serata, Forlani ha ricevuto a Palazzo Chigi pri- ma il segretario del pei Berlinguer e poi quello repubblicano Spadolini. Berlinguer aveva chiesto il colloquio due giorni or sono, quando la decisione di Forlani di non porre segreto di Stato sul dossier del Sid non era ancora stata presa. Il presidente del Consiglio gli ha confermato il significato di quanto aveva anticipato in mattinata alla direzione democristiana. Berlinguer, preso atto con soddisfazione della decisione del governo, ha proposto a Forlani un dibattito in Parlamento su tutta la vicenda petrolio-Sid e il presidente del Consiglio si è detto d'accordo. Il colloquio ha poi toccato altri temi di politica interna ed estera. Sid e petrolio sono stati il tema anche dell'incontro con Spadolini, che è del resto pienamente d'accordo sulla necessità di discutere pubblicamente la vicenda. La dichiarazione del presidente del Consiglio lia solo lievemente alleggerito la pressione che da parte di quasi tutte le forze politiche viene esercitata sul governo, affinché risponda ai tanti «perché» ancora irrisolti nella catena di scandali e misteri: petrolio, dossier, Sid, assassinio di Pecorelli. Su quest'ultimo episodio si impernierà, mercoledì prossimo, un dibattito al Senato. L'ha annunciato il presidente dell'assemblea di Palazzo Madama, Fanfani. La discussione si rende necessaria — ha detto — per l'eco che ì fatti hanno avuto nella pubblica opinione, n governo sarà rappresentato dal ministro della Giustizia, Sarti. Parlavamo di pressione crescente sul governo. I partiti della maggioranza e dell'opposizione continuano a far piovere interrogazioni In un'atmosfera di indignazione generale si inserisce un'iniziativa del pli, deciso a costituirsi «porte civile morale contro il fenomeno degli scandali crescenti». La tempesta giudiziario-poUtica di questi giorni ha sollecitato ad un intervento anche il segretario della de, Piccoli. Parlando in direzione, ha rivendicato al proprio partito la •volontà di tutelare la memoria di Moro contro gli attacchi che tendono a coinvolgerne la figura»; ha affermato l'impegno della de affinché si faccia piena luce su ogni episodio sospetto, ogni azione illegale; e ha preteso «il rispetto di ciò che siamo e rappresentiamo, affinché non si ripeta la dura e ingiusta esperienza di prolungati linciaggi morali nei confronti di nostri uomini». Marco Tosatti (Altri servizi a pagina 7)

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