Il «capo» si ribella e chiede più responsabilità in azienda

Il «capo» si ribella e chiede più responsabilità in azienda Perché i colletti bianchi si sono messi in movimento Il «capo» si ribella e chiede più responsabilità in azienda DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE MILANO — A Milano gli aderenti al Sindacato nazionale quadri industria (Sinquadri) tengono un'infuocata assemblea e reclamano più partecipazione alla gestione delle imprese e un autonomo contratto integrativo. All'Alfasud di Pomigliano d'Arco, sempre quelli del Sinquadri, ricorrono al pretore perché costringa l'azienda a operare sui loro stipendi le trattenute per le quote d'iscrizione all'associazione e il pretore gli dà ragione riconoscendo alla stessa la natura sindacale. Ancora all'Altasud minacciano di bussare di nuovo alla porta del giudice: l'azienda infatti ora non vuol trattare con il Sinquadri perché lo ritiene scarsamente rappresentativo. A Torino quelli del «coordinamento Fiat» marciano all'apice di un'incandescente vertenza sindacale e ne condizionano lo svolgimento. E intanto molti guardano con invidia alla Francia dove la «Confédération gene¬ rale des cadres» è cosi forte e compatta che lo stesso Giscard d'Estaing è costretto a venire a patti con essa. Non c'è dubbio. I «capi intermedi», i «quadri aziendali», i «colletti bianchi» delle imprese pubbliche si sono messi in movimento. Difficile dire quale esito avrà la «rivolta». Ma è certo che la protesta sarà lunga, farà registrare toni aspri, sfocerà forse in massicce astensioni dal lavoro, darà il via a vicende giudiziarie complesse, compresi i ricorsi al «Bureau international du tra vali» e alla Cee. I «colletti bianchi» rialzano il capo e c'è chi si meraviglia, chi recita il «mea culpa» e, come fanno per motivi opposti alcuni vertici aziendali e 1 sindacati confederali, tenta di rincorrere, di «recuperare» una categoria, che fornisce indubbie prove di vitalità e combattività, anche se non sempre (o non ancora) di compattezza. Ma sono proprio giustificate le esclamazioni di meravi¬ glia? I segni premonitori del temporale di oggi risalgono il tempo: mugugni, malumori diffusi, un profondo senso di smarrimento e di delusione, poi sempre più accentuata la volontà di riprendere ruolo e funzioni di una volta, anche se nell'ambito di una concezione moderna. Inquetudini per lungo tempo sotterranee, ma il cui significato e le cui conseguenze non potevano sfuggire a sguardi esperti. Imprese e sindacati, una volta tanto d'accordo, ammettono: •Abbiamo troppo trascurato i capi». Ma queste ammissioni non illudono le «fasce intermedie»: la loro vita in molte imprese sarà ancora dura, la loro esistenza in alcune zone sarà slmile a quella dei «carbonari». Le aziende infatti non sono allettate dall'Idea di veder sorgere una nuova controparte sindacale e i confeC temente Granata (Continua a pagina 2 In settima colonna)

Persone citate: Giscard D'estaing, Granata

Luoghi citati: Francia, Milano, Torino