Un appello di Piccoli «Non dividiamo la dc in vinti e vincitori»
Un appello di Piccoli «Non dividiamo la dc in vinti e vincitori» Un appello di Piccoli «Non dividiamo la dc in vinti e vincitori» La sinistra potrebbe uscire dal governo se non vi sarà un accordo soddisfacente sulla nomina DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — Alla direzione de che ha rinviato i problemi interni al Consiglio nazionale che avrà luogo non più il 21 ma il 27 prossimo. Piccoli ha lanciato ieri un appello all'unità, pregando tutti di «non inasprire i contrasti». -C'è bisogno — ha detto il segretario politico — di un essenziale atto d'amore nei confronti del partito che consenta di ritrovarsi insieme, senza vinti né vincitori, guardando alle cose reali». Piccoli ha ottenuto due settimane di tempo per trovare un accordo interno sul nome del presidente del partito. Nel suo tentativo, verrà affiancato da Fanfani; qualcuno ha parlato di .segretario sotto tutela»; altri di 'impegno comune utile e prezioso». Al di là delle etichette, contano i risultati: se al Consiglio nazionale di fine mese la «strana coppia», come la definiscono alcuni deputati de, avrà ottenuto un risultato positivo sul nome del presidente (Andreotti o Fanfani?) e sulla linea politica, spazio per malumori e sarcasmi ne resterà poco; altrimenti, la sinistra de potrebbe uscire dal governo e chiedere un congresso straordinario del partito. Per ora, amici di Zaccagnini e di Andreotti appoggiano l'azione del segretario e giudi¬ cano utile il rinvio del summit a fine mese. Pieno appoggio a Piccoli anche da parte del presidente del Consiglio, che è intervenuto in direzione per annunciare che i dossier del «Sid» non saranno coperti dal segreto. Da ieri, il segretario dovrebbe aver ritrovato il sostegno di Bisaglia. Il ministro dell'Industria si era lamentato, in una intervista di non essere stato difeso dalla segreteria per la vicenda dei petroli. Piccoli ha espresso •piena solidarietà» a Bisaglia, •iniquamente aggredito con forme persecutorie». •Noi ammoniamo — ha aggiunto Piccoli — tutte le forze politiche ad evitare il veleno di questo scandalismo, perché la tecnica dello stillicidio quotidiano, del dubbio, del sospetto, è disgregante, finisce anche senza volerlo per essere la faccia sommersa del terrorismo, per erodere non un partito, ma il sistema stesso dei partiti». Nel dibattito sono intervenuti i leaders della maggioranza e della minoranza. Nessun contrasto pubblico; tutti hanno accettato il rinvio del problema del presidente. Le sinistre, comunque, insistono su Andreotti: «Se le altre correnti caldeggeranno improvvisi ritorni di fiamma (Fanfani, ndr) troveranno tutta l'opposizione necessaria».
Persone citate: Andreotti, Bisaglia, Fanfani, Zaccagnini
Luoghi citati: Roma
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