Due magistrati sotto accusa 4 avvocati in arresto a Roma
Due magistrati sotto accusa 4 avvocati in arresto a Roma Le indagini sull'uccisione del giudice Amato Due magistrati sotto accusa 4 avvocati in arresto a Roma L'ex procuratore capo De Matteo e il procuratore aggiunto Vessichelli avrebbero rivelato ai legali di neofascisti particolari dell'inchiesta che il giudice Amato svolgeva sui Nar - In carcere difensori di estremisti di destra - Proteste deU'Ordine degli avvocati contro il provvedimento deciso dai giudici di Bologna ROMA — Quattro avvocati arrestati di notte nelle loro abitazioni, due alti magistrati — l'ex procuratore capo Giovanni De Matteo, ora presidente di sezione della Cassazione, e 11 procuratore aggiunto Raffaele Vessichelli — incriminati formalmente per «rivelazioni» che alla luce dei fatti successivi sembrano assumere il peso di gravi responsabilità morali. L'iniziativa che ieri ha sconvolto il Tribunale di Roma (l'Ordine degli avvocati già minaccia scioperi) viene dai giudici di Bologna, quelli che da tempo indagano sull'assassinio del loro collega Mario Amato. Ordini di cattura e di comparizione già riuniscono vertici della procura e difensori di neofascisti in una sconcertante catena di confidenze e «favorì», ma dietro la ricostruzione ufficializzata ieri comincia a emergerne un'altra, molto più ampia. Una ricostruzione che parte da «indiscrezioni» lasciate filtrare con incredibile leggerezza per giungere alla conclusione che l'assassinio del giudice Amato fu deciso proprio per impedire che quelle notizie trovassero conferma in un'inchiesta giudiziaria. I legali arrestati sono Paolo Andriani, consigliere regionale del msi; Francesco Caroleo Grimaldi; Vincenzo De Nardellis e Costantino Cambi: tutti dividono l'accusa di favoreggiamento aggravato. Secondo i giudici di Bologna, utilizzarono le confidenze di De Matteo e Vessichelli per mettere sull'avviso i neofascisti da loro difesi nelle inchieste sul terrorismo «nero». Per alcuni, all'accusa si aggiungono contestazioni secondarie, ma a dare un senso compiuto all'intera operazione sono altri due mandati di cattura, spiccati sempre ieri contro il professor Paolo Signorelli (già hi carcere come presunto mandante dell'omicidio Leandri) e il latitante Valerio Fioravanti, accusato di aver ucciso l'appuntato Franco Evangelista. Adesso Signorelli e Fioravanti dividono l'accusa di aver ideato il primo, ed eseguito l'altro anche l'assassinio del magistrato romano. Per De Matteo e Vessicchelli si profila una sospensione dal servizio da parte del Consiglio Superiore della magistratura. Entrambi hanno ricevuto ordine di comparizione per il 18 prossimo. -A Bologna andrò senza difensore», ha detto De Matteo accusato di rivelazione di segreti e di omissione di atti d'ufficio. Ma cosa gli si addebita in concreto? Della sua freddezza nei confronti di Amato, l'unico giudice che a Roma indagava sul risorgente terrorismo «nero», si è parlato per mesi. A lungo, soprattutto dopo l'assassinio del giudice, si è parlato anche del famoso «rapporto» che per primo disegnava una mappa completa dell'associazione sovversiva «nera» nella Capitale. Per comprendere quanto accade oggi, quel rapporto è fondamentale. Risale allo scorso marzo, e porta la firma di un funzionario della Digos inviato da Amato a raccoglieGiuseppe Zaccaria (Continua a pagina 2 In seconda colonna)
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