Le follie di Gainsborough il pittore delle duchesse
Le follie di Gainsborough il pittore delle duchesse LONDRA ESPONE UN GENIO DEL '700 Le follie di Gainsborough il pittore delle duchesse LONDRA — La grande mostra dedicata a Thomas Gainsborough alla Tate Gallery (chiuderà il 4 gennaio) si trasferirà poi al Grand Palais di Parigi (dal 7 febbraio al 26 aprile) con tutti i suoi aristocratici pizzi e trine, con le sue sensuali signore dalie ciglia maliziose e le scarpine di raso, le contadinelle rotonde, i paesaggi autunnali. Grande inventore dell'immagine scatola-di-cioccolatini, Thomas Gainsborough, genio della pittura inglese del 700, arriva a noi alquanto incompleto. Mancano a questa mostra (alla quale tutti hanno prestato qualcosa, dalla regina al museo civico di Bologna, che ha dato il bel ritratto di Johann Christian Bach, undicesimo figlio di Johann Sebastian, ai musei di Berlino, di Boston, di Houston, ecc.) le opere esposte al- \ la Tate stessa, a Kenwood e alla National Gallery. Ma come mai? Nell'infondata speranza che il visitatore, uscendo dalla mostra, si precipiterà nelle sale del museo e poi a Kenwood e alla National Gallery, per vedere gli altri famosi quadri, l'organizzatore della mostra (John Haynes, diret- i tare della National Portrait ! Gallery e grande esperto di Gainsborough) commette un i grave errore: il visitatore medio si accorge della mancan- | za di *pezzi* famosi e sempli- I cernente si domanda perché; I non arriva a spendere una fortuna in taxi per andarseli a vedere nelle altre sedi. Gainsborough (1727-1792), la cui ultima importante mostra risale a cent'anni fa. era grande amante della musica, delizioso scrittore di centinaia di lettere alla Stane, grande conversatore e corteggiatore di belle dame, insofferente delle gelosie coniugali, amico intimo di grandi attori come il celebre Garrick o di James Christie, fondatore della prima casa d'aste di prestigio. In tutta questa vivacità c'è un tocco di follia: le due figlie di Gainsborough soffrono di malattie mentali. Le vediamo bambine in immagini Perugina-Anni 50 (tela n. 62) «le figlie di Gainsborough Margaret e Mary alla caccia di farfalle». Nonostante la sua visita italiana, la maggiore influenza di Gainsborough è noi dica fiamminga, Rubens, Rembrandt, Van Dyck. Era «totalmente appassionato di Berchern e Cuyp», et dice una figlia, quadri che ammirò nelle grandi collezioni dei signori che ritraeva. Era il pittore fa tto per piacere all'aristocrazia inglese: il protagonista del ritratto giganteggia in paesaggi nei quali fanno bella mostra i castelli, le dimore, le ville. Che sia la vedova o la duchessa o il conte o la coppia, tutti sembrano soddisfatti di sé, dei bei vestiti, del paesaggio che li circonda e che gli appartiene I suoi primi anni a Londra e in Suffolk (1745-59) coincisero con uno stile già da maestro nella forma, ma con una punta di ingenuità — nel contenuto —. Il suo autoritratto accanto alla giovane moglie, una delle più belle tele della mostra, che viene dal Louvre, sembra preso dall'ultimo atto dell'opera Così fan tutte di Mozart f«Che graziosi arboscelli... •). E mozartiano è il sapiente schizzo di un gruppo musicale. Gli anni della maturità (1759-1774) colsero Gainsborough a Bath. Nel '63 fu così malato che The Bath Journal portò la notizia della sua morte. Iniziano qui le duchesse e le passeggiate nei boschi di famiglie coperte di seta con primogeniti in trine, ma questi boschi sono dipinti con pennellate nuove, veloci, «impressioniste*. L'ultimo periodo trova Gainsborough a Londra (1774-88) dove diventa pittore di corte. In questi anni ritrae la duchessa di Cumberland accanto al marito più basso di lei e la sorella, lady Elisabeth che non ce l'ha fatta, perché non ha sposato un duca, è relegata in un angolo della verdura con il cane. Più diventava famoso, più Gainsborough rifiutava di eseguire soggetti che non gli interessavano. E collezionava quadri per conto suo. Ma il musicista, lo scrittore, l'amico di intellettuali non escono fuori da questa mostra che è allestita con una certa piattezza. Vi ci si trova solo la grande maestria del pittore e il suo non meno grande snobismo, che sarebbe stato meglio temperato se affiancato a lati più attraenti di Gainsborough. Gaia Servadio Particolare del ritratto che Gainsborough fece alle figlie
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