A Piacenza il Po è insidiato da una enorme onda rosa di Ernesto Leone

A Piacenza il Po è insidiato da una enorme onda rosa Allarme ira i pescatori per l'inquinamento del fiume A Piacenza il Po è insidiato da una enorme onda rosa PIACENZA — Il 1980 non è stato certo un anno facile per il Po. La «grande cloaca», che rastrella gli scarichi dell'intera Italia Settentrionale, ne ha viste indubbiamente di tutti i colori. Non è solo un modo di dire: dopo l'«onda nera» della primavera scorsa, quando dall'oleodotto della Conoco fuoriuscì a Zinasco Pavese un mare di petrolio, e dopo una serie di guai d'ogni genere, siamo arrivati adesso alimonda rosa». Questo non significa che il Po sia in procinto di chiudere un anno tribolato con un lieto fine, ma, più prosaicamente, che il grande fiume si è tinto in questi ultimi giorni di un misterioso e certamente innaturale color rosato. A vederlo sullo sfondo del bigio cielo di novembrino, dava l'impressione di due paesaggi, sovrapposti: la metà superiore, consona alla plumbea atmosfera autunnale, quella inferiore presa da un bel tramonto estivo, quando l'ultima luce del sole si riflette sulle acque placide. In ogni caso, il rosa ha creato allarme fra i pescatori, prima ancora che fra i tecnici. Finora, però, non si sono scoperte le cause del fenomeno. E' senz'altro dovuto a qualche sostanza in sospensione, ma non si sa ancora di quale si tratti. L'ipotesi di una colorazione di orìgine naturale è stata scartata dopo i primi accertamenti. Di positivo, c'è soltanto la constatazione che non si sono registrate conseguenze nocive per i pesci. Le prime segnalazioni dell'«onda rosa» sono giunte da Castelsangiovanni, al confine con la provincia di Pavia. I tecnici della centrale Enel di La Casella, accortisi dell'inconsueta colorazione, hanno avvertito la Provincia. Il fiume aveva assunto in modo uniforme la sorprendente tonalità: un lungo serpente colorato che scendendo a valle ha raggiunto anche Piacenza e l'ha superata in direzione di Isola Serafini e di Cremona. Sono stati prelevati alcuni campioni, mentre l'assessorato provinciale all'ambiente si metteva in comunicazione con Pavia e Alessandria. «L'unica certezza in questo momento — dicono al Centro antinquinamento — è che il fenomeno ha avuto origine a mon te di Piacenza». Localizzare lo scarico non è cosa semplice: le prove chimiche possono andare per le lunghe se si procede alla cieca, senza sapere esattamente cosa si cerca. Proprio lo stato di generale inquinamento delle acque complica le cose: il Po, infatti, porta con sé una quantità di agenti non degradabili, indipendentemente dall'..onda rosa». Nel frattempo, si intrecciano le ipotesi più disparate. C'è chi pensa agli scarti fangosi di qualche lavorazione industriale, e chi avanza l'idea che possa trattarsi addirittura di vino sofisticato. Ernesto Leone

Persone citate: Isola Serafini