Aveva ereditato dalla madre il posto nell'albergo che ospitava senzatetto

Aveva ereditato dalla madre il posto nell'albergo che ospitava senzatetto Aveva ereditato dalla madre il posto nell'albergo che ospitava senzatetto Quando la donna mori (poco prima dello sfratto) ottenne l'assegnazione d'un alloggio - Stava per subaffittarlo alla madre di 11 figli La storia degli «sfrattati d'oro» continua; lentamente, stanno venendo alla luce altri casi di speculazione e di sfruttamento. ai danni non solo della collettività, ma anche dei singoli individui. 81 scopre addirittura una guerra fra poveri; fra persone che, pur di realizzare anche una somma modesta, cedono i loro diritti. E' il caso di Giuseppe Bianciotto, nullatenente, che — secondo quanto hanno detto i consiglieri de in consiglio comunale — ha tentato di subaffittare alla madre di 11 figli l'alloggio che il Comune gli aveva assegnato. Giuseppe Bianciotto fa parte di quel gruppo di persone che sono state sfrattate da via Porta Palatina e ospitate per nove mesi, a spese della collettività, nell'albergo «Campo di Marte». La sua storia è diversa da quella di Giorgio Capella, proprietario di case, terreni e negozi, ma eguale nel significato morale perché dimostra come sia facile approfittare della buona fede per lucrare sulle spalle degli altri, di chi veramente ha bisogno di un tetto. Un costume diffuso, un problema non indifferente quando si parla di case popolari. Un censimento in corso sulle famiglie che abitano in alloggi Iacp, sta mettendo in evidenza questa realtà. I dati rivelano che fra il 42 per cento dei nuclei finora censiti almeno il 22 per cento ha un reddito superiore al minimo, tale da consentire la revoca dell'assegnazione o quantomeno da imporre il pagamento dell'equo canone invece dell'attuale affitto agevolato. La vicenda di Bianciotto l'hanno raccontata ì consiglieri de, esibendo un documento firmato da lui. Al momento dello sgombero di via Porta Palatina 13 era ospite della madre, morta poco prima dello sfratto. Dice il consigliere Gaiotti: - A noi risulta che ereditò, e non si sa come, anche il diritto di essere trasferito al "Campo di Marte" dove ci rimase con le altre sei famiglie per 9 mesi*. Ebbe poi l'alloggio a Vinovo e 11 si trasferì appena ottenuta l'assegnazione. Stando ai «si dice». Bianciotto ci abita saltuariamente perché preferisce vivere in pensioni, 'praticamente — dicono — è senza fissa dimora*. In ottobre avrebbe tentato di subaffittare l'appartamento ad una famiglia bisognosa, intascando 300 mila lire per 'l'acconto sulla consegna dell'abitazione*. Lo proverebbe una ricevuta con tanto di data e firma. Le case che il Comune ha a Vinovo sono sulla Stupinigi-Vinovo, ad un centinaio di metri dal paese. Sono due edifici con 24 alloggi, di recentissima costruzione, affiancati ad un altro gruppo di palazzi in via di ultimazione. LI ci sono anche le famiglie che prima abitavano in via Porta Palatina e fra queste quella di Capella. Bianciotto è al primo plano, ma al citofono non risponde nessuno. Non rispondono neanche gli altri inquilini, pur essendo in casa: sbirciano attraverso le tendine e poi si nascondono. Ancora il consigliere democristiano Gaiotti: «Non vogliamo fare la caccia alle streghe, ma dopo il primo episodio continuano ad arrivarci segna/anioni. Questi fatti gridano vendetta, non possiamo stare zitti. L'altro giorno abbiamo anche saputo che fra gli inquilini sfrattati da via Porta Palatina e alloggiati a spese nostre in hotel c'è un tale con una Bmwda26 milioni*. e. mon.

Persone citate: Bianciotto, Capella, Gaiotti, Giorgio Capella, Giuseppe Bianciotto

Luoghi citati: Vinovo