«Ho fatto regolare concorso non ho diritto a un lavoro?»
«Ho fatto regolare concorso non ho diritto a un lavoro?» Lettera-autodifesa di Santoli dal carcere «Ho fatto regolare concorso non ho diritto a un lavoro?» In margine al «caso» alcuni dipendenti della Provincia denunciano che altri 2 idonei non sono stati assunti «per opportunità politica» Giancarlo Santini, l'operatore psichiatrico ex operaio Fiat (uno dei «61»), arrestato il 20 ottobre dai carabinieri perché sospettato di terrorismo, ha inviato dal carcere una 'lettera aperta* ai lavoratori della Provincia: il documento è stato riprodotto Integralmente in un volantino distribuito lunedi. Si tratta di una «testimonianza» a difesa che vuol chiarire alcuni punti della vicenda e che dovrà essere presa in considerazione dopo quanto è accaduto per il volantino di alcuni colleghi del Santini che tante polemiche ha provocato anche in Consiglio Provinciale. Lo scritto del Santini, molto pacato, contesta alcuni dati che, sotto una certa luce, possono aver contribuito a farlo entrare nel *cliché* del terrorista: la laurea in sociologia, il fatto di essere uno dei *6l*. l'arresto a Pescara nel '77, la presunta amicizia di Franceschini in carcere. •Ha valore, chiede Santini, il fatto che nel processo sono stato assolto perché il fatto non sussiste?*. Il giovane contesta che il volantino di solidarietà sia diventato 'fiancheggiamento del terrorismo* ed osserva con amarezza: 'Chi ha avuto la sfortuna di conoscermi mi rinneghi*. Santini non sì meraviglia del polemico dibattito in Consiglio: «7 consiglieri fanno il loro mestiere, in maggioranza o all'opposizione ognuno usa e strumentalizza la mia situazione per i suoi giochi e interessi*. Mostra stupore, invece, per la costituzione del -Comitato di difesa della democrazia*, ricordando che la Costituzione .stabilisce: • Nessuno è colpevole fino alla condanna*. Sulla sua assunzione (-quasi un reato*) Santini dice: «Ho fatto un regolare concorso, sono rientrato nella graduatoria dei vincitori, non ho diritto anch'io a lavorare?... Dov'è il reato, non dovevo partecipare al concorso? Non dovevo cercare di lavorare?.. In margine al «caso Santilli* in Provincia si sta sviluppando un'altra vicenda denunciata da una lettera di un gruppo di dipendenti che parla di atmosfera da *caccia alle streghe*. Questi i fatti. Il 27 ottobre, a una settimana esatta dall'arresto del Santini, una commissione presieduta dall'assessore Mussano (psi) opera una selezione su 100 concorrenti che aspirano a divenire «cantoniere avventizio». I criteri sono sei: disoccupazione, non cassa integrazione, residenza vicina ai circoli cantonali carenti di personale, possesso patente B, situazione familiare, titolo di studio. Su questa base gli «idonei» risultano 26, ma il giorno successivo, in una delibera della giunta il numero viene ridotto a 18 e della modifica non è informato il rappresentante sindacale facente parte della commissione. Degli 8 esclusi, due sono disoccupati, ex operai Fiat del gruppo del '61*: Andrea Papaleo e Llcio Rossi. Nella lettera dei lavoratoli della Provincia si afferma che durante i colloqui di selezione la commissione era 'particolarmente preoccupata* di sapere se fra i candidati c'erano ex dipendenti Fiat, e soprattutto appartenenti ai '61*. Sarebbero stati cosi depennati, oltre al Papaleo e al Rossi, altri due disoccupati. Dopo una protesta dei sindacati uno venne riammesso. Per gli altri, in incontri successivi, si parlò di 'Opportunità politica* che ne sconsigliava l'assunzione, pur essendo il Papaleo personalmente conosciuto dal vicepresidente Ardito (pei) ed avendo l'amministrazione •assunto informazioni* sui due esclusi. Dopo altri incontri con Firn e CgU-Cisl-UU, l'Amministrazione faceva sapere che • non se la sentiva* di assumere Rossi e Papaleo, se prima non fosse avvenuto un confronto sul problema tra le varie forze politiche. Ora i firmatari della lettera chiedono l'assunzione dei due ex operai Fiat. g_ j,.
Luoghi citati: Pescara
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