«Omaggio di Wojtyla a un santo che fu antisemita e misogino» di Tito Sansa

«Omaggio di Wojtyla a un santo che fu antisemita e misogino» Nuova polemica in Germania (per S. Alberto Magno) «Omaggio di Wojtyla a un santo che fu antisemita e misogino» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BONN — Papa Giovanni Paoio II, quando sabato si inginocchierà dinanzi alla tomba di Sant'Alberto Magno a Colonia nel settimo centenario della sua morte (15 novembre 1280), renderà omaggio a un «persecutore degli ebrei» e per giunta «nemico delle donne». Sono queste le ultime novità nella campagna di protesta contro la visita pastorale del Pontefice che da una diecina di giorni si è scatenata nella patria di Martin Lutero e che va aumentando di vigore di giorno in giorno. Questa volta le critiche non vengono da ambienti protestanti, sotto l'influenza di una parte dell'opinione pubblica irritata per l'enorme spesa che la visita verrà a costare (quasi 10 miliardi di lire in soli cinque giorni), bensì da ambienti cattolici. L'attacco a Sant'Alberto Magno «antisemita» e «misogino» viene dalla professoressa di teologia cattolica Uta Ranke-Heinemann, figlia del defunto presidente della Repubblica Gustav Heinemann, che era protestante. In un'intervista all'agenzia di notizie «Dpa» la docente cattolica ricorda che Alberto Magno (nato conte di Boell stadt e diventato maestro di Tomaso d'Aquino) «ha avuto un ruolo non insignificante nella storia dell'antisemitismo». In quanto «spietato oppressore e annientatore della dottrina ebraica», il domenicano Alberto Magno «si è reso responsabile della persecuzione che ha portato ad Auschwitz» ha detto la Heinemann. Meno politiche ma assai più piccanti sono le «rivelazioni» sull'avversione che Alberto Magno nutriva per le donne, da lui definite (sulla scia di Aristotele) «una co¬ pia mal riuscita dell'uomo». Alberto Magno, santo patrono degli scienziati, diffuse la tesi che le femmine «nascono sotto l'influenza di umidi venti meridionali e pertanto i loro corpi contengono molta acqua». Nulla di male, se questa quantità d'acqua non facesse si che «sono incapaci di essere fedeli». Leggendo nel libro «Quaestiones de animalibus», la teologa cita Alberto Magno: «Quando la donna si accoppia con un uomo, vorrebbe giacere con un altro, perché è incapace di essere fedele». Riassumendo, le donne «hanno un cervello più debole», ma sono superiori al maschio «nelle attività maligne e perverse». La chiesa cattolica tedesca si è lasciata trascinare nella polemica, prendendo le difese di Sant'Alberto Magno, ma solo per quanto riguarda le sue tesi sulle donne. Si tratta, ha detto il priore del convento dei domenicani di Walberberg, Willehard Eckert, di «passaggi insignificanti», di «argomenti scherzosi, sperimentali». Il santo si è permesso «di scherzare una volta tanto», in realtà — dice il priore — fu un assertore della parità della donna, «socia e non ancella dell'uomo». Mentre evangelici e cattolici si rinfacciano storie vecchie di molti secoli alla vigilia dell'arrivo di Giovanni Paolo II, riportando la Germania a un clima da «Kulturkampf», la comunità ebraica apprezza pubblicamente l'imminente visita del Pontefice, mettendo in evidenza «l'alto significato» che avrà il dialogo con Papa Wojtyla in programma per lunedì a Ma- 8°nza- Tito Sansa

Luoghi citati: Bonn, Germania