Breznev a Colombo: «Conversazione costruttiva per i nostri rapporti» di Fabio Galvano

Breznev a Colombo: «Conversazione costruttiva per i nostri rapporti» Dopo un'ora e un quarto di colloquio al Cremlino Breznev a Colombo: «Conversazione costruttiva per i nostri rapporti» Con il segretario del pcus discusse soprattutto le relazioni bilaterali - Ampie prospettive di nuovi accordi economici, industriali, energetici - Sfumato dal leader sovietico il confronto diretto sulle divergenze in politica internazionale (missili, Afghanistan, Madrid) DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — Una conversasione «amichevole, utile, costruttiva», ha detto Leonid Breznev congedando il nostro ministro degli Esteri Emilio Colombo. Per un'ora e un quarto, nella giornata che ha registrato il rilancio della collaborazione commerciale e industriale fra Italia e Unione Sovietica, il capo del Cremlino si è intrattenuto con l'ospite nel suo studio privato. Al colloquio ha partecipato anche il ministro degli Esteri sovietico Gromyko, che lunedì aveva avuto due lunghi incontri con Colombo, il vice segretario generale del Comitato Centrale Aiiatoìy Blatov, l'ambasciatore d'Italia a Mosca Walter Maccotta «Lei è in ottima forma», ha detto Colombo a Breznev che si era alzato quasi di scatto al suo ingresso. «Faccio del mio meglio per mantenermi in salute», ha risposto il capo del Cremlino. Poi, rivolgendosi a Gromyko, ha chiesto come fossero andati i colloqui di lunedi «Benissimo», ha risposto il ministro degli Esteri sovietico. Erano le 11,30: su quel tono cordiale, nonostante gli inevitabili contrasti, ha avuto inizio il lungo colloquio, mentre i giornalisti lasciavano lo studio di Breznev, e Mosca si preparava a un'altra nevicata. Breznev ha subito affrontato i temi bilaterali, quelli ai quali l'Urss attribuiva la maggiore importanza. Ne ha sottolineato la stabilità e la continuità, nonostante le diverse congiunture della situazione internazionale e gli alti e bassi della politica italiana. Dopo avere ricordato la collaborazione italo-sovietica in campo automobilistico (Togliatti), chimico, energetico, ha espresso il suo plauso per la decisione di riconvocare entro la fine dell'anno la commissione mista incaricata di esaminare i problemi del commercio. La decisione era stata raggiunta lunedì sera fra Colombo e Gromyko: in particolare l'Italia sarà chiamata a collaborare al grande gasdotto dalla Siberia all'Europa centrale, per il quale ci sono già state conversazioni tecniche fra i sovietici e l'Eni Colombo aveva detto, e ha ripetuto ieri a Breznev, che il governo italiano autorizza politicamente la trattativa, che riguarderà anche la fornitura di gasi e il relativo prezzo, le forniture di materiali e i crediti; ma ha ricordato che è anche in discussione il rinnovo dell'accordo per la fornitura — già in corso — di metano e petrolio. Non solo il gasdotto è alle porte: si parla di nuove importanti collaborazioni nei settori meccanico, chimico, delle macchine utensili, e anche del progetto Finmeccanica per la costruzione di centrali nucleari. Tutti questi possibili accordi, ha tuttavia precisato Colombo a Breznev, «saranno esaminati situazione per situazione, caso per caso, in relazione alla qualità di tali interventi (cioè all'ammontare e alla durata dei crediti n.dr.) e tenendo conto del consenso internazionale». Dobbiamo continuare a sviluppare questi rapporti perché contribuiscono alla distensione, ha detto Breznev. E Colombo, di rimando: «E' anche vero il contrario, e cioè che la distensione può facilitare i rapporti bilaterali». Questo ha dato l'avvio alla disamina dei maggiori problemi internazionali, già affrontata lunedì con Gromyko, e alla quale la Pravda di ieri dedicava tre colonne in pagina interna, riprendendo il brindisi di Gromyko (colpleto) e quello di Colombo (privato di alcune parti): il quotidiano ha taciuto, per esempio, gli accenni alla partecipazione italiana «a un'alleanza che è difensiva». al mantenimento degli equilibri militari anche il cauto riferimento all'Afghanistan. Breznev ha affrontato lo spinoso tema della conferenza di Madrid (non c'è un'atmosfera buona, ha detto), ripetendo con enfasi l'auspicio di buoni rapporti con l'Europa. Possono esserci ha risposto Colombo, «solo nel quadro di una distensione globale e indivisibile». Sugli euromissili il capo del Cremlino ha precisato che questa decisione della Nato ha creato motivi di preoccupazione e deterioramento della situazione europea e globale; la nostra modernizzazione cioè l'adozione degli SS-20) non modifica la situazione strategica in Europa e nel mondo, ha detto sostanzialmente Breznev, mentre la decisione Nato crea molte complicazioni, e disturba la linea di Mosca che è per il disarmo e la distensione. «Noi europei. Paesi Nato — ha dichiarato Colombo — siamo convinti che la modernizzazione delle forze nucleari sovietiche abbia invece modificato gli equi¬ libri. Restiamo legati al principio che la sicurezza è legata all'equilibrio, ma vogliamo che quest'equilibrio si stabilisca al punto più basso». E' una posizione utile ed efficace, ha osservato Breznev a proposito dell'ultima considerazione e della dichiarazione di Colombo secondo cui «il contenuto dei Salt-2 va rispettato». Infine l'Afghanistan: Colombo vi ha fatto due accenni, dicendo che per dare contenuto pieno al dialogo Est-Ovest occorre esaminare tutti i punti di contrasto; e uno di quelli è appunto l'intervento Urss a Kabul. Breznev ha preferito non rispondere direttamente, forse per non alimentare contrasti in una conversazione altrimenti scorrevole. In serata Colombo e la delegazione italiana sono stati invitati al Bolshoi, dove era in programma il balletto -Oselle*. Poco prima di mezzanotte sono partiti in vagone letto per Leningrado. Di là, stasera, il rientro a Roma. E subito dopo il comunicato ufficiale. Fabio Galvano