Un po' di respiro per l'edilizia

Un po' di respiro per l'edilizia La riduzione al 2 per cento dell'Iva sulla cessione di fabbricati Un po' di respiro per l'edilizia TORINO — Un allentamento della pressione fiscale sulle fatture a carico dei costruttori; un risparmio immediato per chi compera un alloggio nuovo: questo significa la riduzione dell'Iva in edilizia dal 6 al 2 per cento. «E* un'iniezione di fiducia, una spinta positiva per un settore che, dopo la lunga crisi degli Anni 70, sta ritrovando vitalità», commenta Giorgio Grometto, vicepresidente dell'Ance (Associazione nazionale costruttori). Manifesta moderato ottimismo: «Avevamo fatto numerose richieste al governo: facilitazioni sui mutui, interventi per le aree e le fiscalizzazioni sociali. La riduzione dell'imposta è — speriamo — un primo passo verso ulteriori facilitazioni come hanno lasciato intuire i discorsi del presidente del Consiglio Forlani e del ministro ai Lavori Pubblici Nicolazzi». Grometto analizza portata e significato del provvedimento, distinguendo due ordini di problemi. Primo: la riduzione dell'Iva per i costruttori significa un esborso minore al momento di saldare le fatture. Diminuisce, cioè, il cre¬ dito immediato nel confronti dell'Iva il cui rimborso, di norma, non avviene mai prima di uno-due anni. Le imprese, quindi, avendo meno oneri fiscali, si trovano anche ad avere una maggiore disponibilità di cassa. Secondo: la casa costa di meno. «E' l'aspetto più importante della decisione governativa — sottolinea Grometto — porta vantaggi concreti e immediati a chi acquista in edilizia libera o in edilizia convenzionata e agevolata. Interessa una larga fascia sociale, oltre l'80 per cento delle persone che sono interessate al possesso di un alloggio per uso personale». Facciamo un esempio pratico. Oggi, un alloggio in edilizia convenzionata e mutuo agevolato costa mediamente 50 milioni. Con l'Iva al 6 per cento i milioni salgono a 53; scendono, invece, a 51 con l'Iva al 2 per cento. Insomma, un taglio netto di due milioni. «Può anche essere non molto. E' comunque un primo incentivo verso un settore che ha conosciuto per anni forse eccessive penalizzazioni». Gli effetti della decisione presa dal governo avrà un'eco diversa regione per regione. In Piemonte, la legge urbanistica mette l'edilizia libera (cioè, il capitale privato) davanti a una serie di vincoli che Grometto non esita a definire eccessivi: «Ci sono troppi ostacoli, non si può più costruire, il mercato si esaurisce, diventa anche più difficile trovare alloggi in affitto». E' positivo invece il giudizio a proposito dei provvedimenti presi dalla Regione Piemonte in materia di edilizia convenzionata e agevolata: «Abbiamo una legge agile e realistica, utilizzabile immediatamente, che può dare ulteriori frutti ora anche alla luce della riduzione dell'Iva, avvicinando di più alla casa una larga parte di persone in possesso di un reddito medio». La riduzione dell'Iva non riguarda invece i lavori pubblici, l'edilizia sovvenzionata (economica e popolare). Ma ncn è escluso un intervento del governo anche in questo settore. Positivo, intanto, anche il giudizio di massima del sindacato, che intuisce prospettive «positive per i cantieri e il futuro dell'occupazione in edilizia», r. rom.

Persone citate: Giorgio Grometto, Grometto, Nicolazzi

Luoghi citati: Piemonte, Torino