Da giorni erano in agguato i rapitori del diciottenne

Da giorni erano in agguato i rapitori del diciottenne Il sequestro con sparatoria a Firenze Da giorni erano in agguato i rapitori del diciottenne FIRENZE — I rapitori di Dario Ciaschi, lo studente diciottenne rapito mercoledì notte mentre usciva da una palestra dopo un allenamento (il giovane gioca a pallavolo) non si sono ancora fatti vivi. Secondo gli inquirenti i banditi preparavano da tempo l'agguato al giovane: individui sospetti erano stati notati più volte vicino alla palestra. I Ciaschi si sono chiusi nella loro villa di Lastra a Ligna; un amico di famiglia ha fatto sapere che i genitori del sequestrato non sono ricchissimi: hanno diverse proprietà immobiliari ma non si tratta di un «enorme capitale», com'era stato detto subito dopo il rapimento. In materia, sembra che la Procura della Repubblica di Firenze sia orientata a non osservare, com'era avvenuto | in passato, la linea cosiddetta •dura». Ieri il magistrato che dirige le indagini, Ubaldo Nannucci, ha interrogato coloro che hanno assistito al sequestro. Particolare importanza viene data alla testimonianza di Carmine Sansone, il diciassettenne che corse in aiuto di arto e di Rinaldo Nutini l'allenatore della squadra di pallavolo. Entrambi rimasero feriti da un colpo di pistola nella sparatoria con la quale i banditi reagirono al tentativo di liberare Dario. Dal loro racconto si è saputo che i malviventi, quasi certamente, erano tre. I due che hanno fatto salire a forza il giovane sulla «Ritmo» rubata erano corpulenti e molto bassi di statura. Hanno pronunciato soltanto poche parole e i testimoni non sarebbero riusciti a capire se parlavano in dialetto. e. b.

Persone citate: Rinaldo Nutini, Sansone, Ubaldo Nannucci

Luoghi citati: Firenze, Ligna