Londra: ascoltato Ferrandi Compari rimesso in libertà di Mario Ciriello

Londra: ascoltato Ferrandi Compari rimesso in libertà Dopo l'arresto dei due italiani in un ristorante Londra: ascoltato Ferrandi Compari rimesso in libertà Ferrandi, accusato di tentato omicidio in Italia, tornerà davanti al giudice il 28 novembre - Per l'amico nessun sospetto di terrorismo DAL NOSTRO CORRISPONDENTE LONDRA — In una piccola aula di un tribunale londinese, Mario Ferrandi, la giovane recluta della sinistra eversiva, ha avuto ieri il suo primo incontro con la giustizia britannica. Incontro brevissimo, come era prevedibile, perché il magistrato doveva prendere soltanto due decisioni: autorizzare la detenzione di Ferrandi e fissare la data entro la quale i rappresentanti del governo italiano dovranno presentare tutti i documenti per la richiesta di estradizione. Questa data è il 28 novembre. Poiché altri rinvii sono possibili, la sorte di Ferrandi potrebbe restare incerta fino a gennaio. Le responsabilità attribuite al giovane arrestato venivano riassunte in poche parole: per cui si sa solo che l'Italia vuole Ferrandi perché Io considera colpevole del «tentato omicidio» di un «police officer», che potrebbe essere, nella nomenclatura inglese, sia un agente sia un ufficiale. (C'è un punto non chiaro. Secondo le notizie dall'Italia Ferrandi sarebbe coinvolto nell'omicidio di un brigadiere dei carabinieri e nel tentato omicidio di un dirigente). E l'altro arrestato, 0 cameriere Marco Campari? Scotland Yard non l'ha neppure incriminato, è già libero. Conosceva il Ferrandi, ecco tutto. Mario Ferrandi — il quale era stato arrestato mercoledì pomeriggio in un ristorante —è comparso nella stessa aula dove lo avevano preceduto, negli anni passati, i fascisti Saccucci e Graziarli. Né l'uno né l'altro furono restituiti all'Italia: il primo fu salvato dalla rielezione a deputato, il secondo dalla debolezza delle prove. E' in quest'aula di questo dimesso' tribunale, quello di Bow Street, in Covent Garden, che i casi più importanti di estradizione si mischiano con gli episodi più minuti della vita di pretura. A Bow Street, la Giustizia è veramente eguale per tutti. Inaugurava la seduta la consueta processione di ubriachi, prostitute, teppisti e piccoli furfanti. Ogni caso non dura più di un minuto. «Ah miss Rose, vedo che è di nuovo qui per ubriachezza molesta — dice il magistrato —. Come si giustifica questa volta?». «Volevo far festa». «Scelga, o una sterlina di mul- tao un giorno di prigione». Un giovanotto arrogante e aggressivo è condannato, in trenta secondi, a pagare cinque sterline entro una settimana. «E se non lo farò?». «Ci rivedremo fra sette gioivi e avrò meno pazienza». Infine, verso le 11, si apriva una porta e arrivava Mario Ferrandi. Ammanettato, smilzo, spaurito, il ventiquattrenne estremista, in jeans e giacca a vento, saliva nella piccola gabbia affiancato da un agente in borghese e da una interprete. Un ispettore di polizia riferiva al magistrato i fatti essenziali: «fi Ferrandi è arrivato in Inghilterra il 21 ottobre. L'abbiamo arrestato su richiesta delle autorità italiane che intendono chiedere l'estradizione per tentato omicidio». Il giudice Robbins ordinava un «rinvio in carcere» fino al 7 novembre (è la procedura consueta: fra sette giorni, la polizia dovrà chiedere un altro benestare alla detenzione e cosi via fino al processo) e stabiliva per il 28 l'inizio del dibattimento. I rappresentanti del nostro governo dicono che le prove a carico di Ferrandi sono concrete, che l'estradizione non dovrebbe incontrare ostacoli. Ma è meglio non essere troppo ottimisti: i casi Saccucci e Graziarli mostrarono con quanta severità il giudice difenda gli interessi dell'impu- Mario Ciriello Londra. Mario Ferrandi dopo la comparizione dinanzi alla corte

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