Ha un nome il vescovo ucciso dalle percosse in prigione albanese
Ha un nome il vescovo ucciso dalle percosse in prigione albanese Rivelata la storia di monsignor Coba Ha un nome il vescovo ucciso dalle percosse in prigione albanese ROMA — Ha ora un nome e una storia il vescovo cattolico percosso a morte per aver celebrato la messa nel campo di prigionia albanese dove da anni si trovava in stato di detenzione. Era monsignor Ernesto Coba e non Doba A causa del tempo trascorso dalla fine della guerra, pochi tra gli emigrati albanesi in Italia lo ricordano, sia pur vagamente. Nato a Scutari nel 1912 e divenuto sacerdote nel 1935, nel 1952, in pieno clima di repressione antireligiosa era stato nominato da Pio tttt vescovo e amministratore apostolico di Scutari, rimasta senza arcivescovo dal 1944 in seguito alla scomparsa dell'allora cinquantacinquenne mons. Gaspare Thaci. Arrestato e rinchiuso in un campo di prigionia, mons. Coba non avrebbe tuttavia potuto svolgere le sue mansioni di amministratore apostolico, come auspicato da Papa Pacelli. La sua morte in seguito alle percosse ricevute, secondo fonti dell'emigrazione albanese, risalirebbe comunque ad oltre un anno fa. Secondo alcuni, Papa Giovanni Paolo li, pur senza nominarlo esplicitamente, si sarebbe riferito anche alla morte di mons. Coba quando il 5 ottobre a Otranto, parlò del martirio della Chiesa in Albania; una Chiesa che nel 1944/45 all'inizio della persecuzione antireligiosa, contava circa 130.000 fedeli. Fu in quegli anni che, secondo l'agenzia cattolica austriaca «Kathpress», vennero condannati a morte e giustiziati due vescovi e una quarantina di sacerdoti albanesi. Secondo la stessa fonte, nonostante la repressione, il numero dei cattolici in Albania sarebbe tuttora assai elevato. Molti di essi si riunirebbero in gruppi per ascoltare clandestinamente le trasmissioni della radio vaticana in lingua albanese.
Persone citate: Ernesto Coba, Gaspare Thaci, Papa Giovanni Paolo, Papa Pacelli
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