Molti treni soppressi e forti ritardi per lo sciopero di ieri dei ferrovieri di Gian Carlo Fossi

Molti treni soppressi e forti ritardi per lo sciopero di ieri dei ferrovieri Per i passeggeri disagi superiori alle più pessimistiche previsioni Molti treni soppressi e forti ritardi per lo sciopero di ieri dei ferrovieri Quasi tutti i convogli merci sono stati cancellati - Le maggiori difficoltà nel Sud e nelle isole - Comunicato trionfalistico degli autonomi Fisfs - Critiche della Cgil-CisIUil ROMA — Il caos nelle ferrovie ha superato ieri anche le più pessimistiche previsioni. In seguito allo sciopero dei ferrovieri aderenti al sindacato autonomo Fisafs, il traffico è rimasto parzialmente bloccato fino alle ventuno sull'intera rete, con disagi notevoli per molte decine di migliaia di viaggiatori. Quasi tutti i treni merci sono stati cancellati, numerosi convogli a breve e medio percorso (si parla del 60 per cento del totale) sono stati soppressi, abolite le partenze di non pochi treni a lungo percorso mentre gli altri hanno registrato ritardi variabili fra le quattro e le dieci ore. Parecchi passaggi a livello sono rimasti incustoditi. I servizi automobilistici sostitutivi, organizzati nei vari compartimenti, si sono rivelati assolutamente insufficienti rispetto alle necessita Le maggiori difficoltà si sono avute nell'Italia meridionale ed insulare, dove si sono riscontrate percentuali di astensioni elevate soprattutto fra il personale di macchina; ma anche i compartimenti del Nord hanno segnalato gravissimi disservizi. Fin dal mattino il ministero dei Trasporti non esitava ad ammettere che «2a situazione all'andamento dei treni rimane fortemente perturbata*, precisando che si erano già verificate 'numerose soppressioni di treni viaggiatori e merci, sia a lungo percorso, sia locali* insieme a rilevanti ritardi causati dalla mancanza di personale in diversi impianti. ^Esiste — aggiungeva il ministero — una stretta interdipendenza delle varie funzioni ferroviarie, per cui ogni minima perturbazione tende ovviamente a ripercuotersi sulla regolarità dell'esercizio*. I Le condizioni del traffico sono peggiorate nelle ore successive, fino a giungere ad una quasi completa paralisi nelle prime ore della sera anche per un pauroso intasamento delle stazioni terminali e di transito. Di 'paralisi pressoché totale* e di «blocco di intere tratte di vitale importanza* parla esplicitamente un comunicato trionfalistico della Fisafs. L'adesione dei lavoratori allo sciopero, aggiunge il comunicato, 'ha annullato di fatto il programma antisciopero accuratamente elaborato dall'Azienda delle Ferrovie dello Stato*. I sindacati dei ferrovieri Cgil - Cisl - Uil minimizzano la partecipazione, che sarebbe stata «modestissima», ma riconoscono che -il caos è stato notevolissimo, soprattutto nei treni a lungo percorso*. La grande maggioranza dei ferrovieri, sostengono i sindacati confederali, -ha respinto l'uso cinico dell'arma dello sciopero tipica del sindacato autonomo, consapevole del valore della comprensione della pubblica opinione e, in primo luogo, dell'utenza, nelle proprie lotte*. Essi definiscono l'agitazione promossa dalla Fisafs 'quanto meno strumentale: date le 'esplicite garanzie» per l'avvio, e. partire dalla prossima settimana, dell'esame parlamentare dei disegni di legge riguardanti la riforma e il piano di investimenti. Anche il ministero dei Trasporti considera lo sciopero di Ieri 'del tutto ingiustificato*. Tanto più se si valutano gli aspetti economici in rapporto e a, i a di . li o a quanto ottenuto da altre categorìe di pubblici dipendenti, ad esemplo i postelegrafonici. Da una verìfica predisposta dallo stesso ministero risulta che il personale delle Ferrovie dello Stato ha percepito nel 1980 un aumento medio mensile complessivo di 92.500 lire contro le 86.500 ottenute dai postelegrafonici. Pure un raffronto tra gli aumenti retributivi percepiti dalle due categorìe nel 1979 è favorevole ai ferrovieri: questi hanno cm(1irdsm1mpdl conseguito un miglioramento medio mensile di 30.000 lire (20.000 di aumento tabellare e 10.000 di aumento del premio industriale) contro le 10.000 lire percepite dal dipendenti delle Poste, n costo complessivo per miglioramenti economici ai ferrovieri negli anni 1979 e 1980 si aggira sui 408 miliardi, mentre quello per i postelegrafonici e i Monopoli di Stato intorno ai 339 miliardi. Gian Carlo Fossi

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