Il Fondo monetario
Il Fondo monetario Il Fondo monetario (Segue dalla I pagina) una è relativamente precisa e in un certo senso giustificata, mentre l'altra è suscettibile di aumentare la confusione attuale (creata dai Paesi «dominanti» e dalla loro gestione). Si chiede al Fondo monetario di abbandonare la sua intransigenza nei confronti dei Paesi poveri, ammorbidendo le condizioni che pone per la concessione di prestiti. Senza dubbio sensibile alle critiche che gli vengono rivolte («E' tempo di adottare regole più intelligenti», ha detto, in un'occasione privata, il suo direttore Jacques de Larosière), il Fondo si sforza da mesi a questa parte di adeguare i propri metodi alla situazione particolare dei Paesi in via di sviluppo, allentando il legame tra quote e prestiti e accordando più dilazioni nella restituzione dei fondi. Un recente prestito alla Guyana inaugura una nuova via di intervento. Per definizione i Paesi in via di svilup¬ po sono quelli che importano beni strumentali d'ogni genere. Senza l'apporto di capitali esterni, la loro bilancia dei pagamenti va, nella maggioranza dei casi, in rosso (come è stata la bilancia dei pagamenti degli Stati Uniti per tutto il 19° secolo). Per la prima volta in favore della Guyana è stato accordato un credito del Fondo monetario per il finanziamento di un grande progetto industriale. Sarà soltanto per l'aumento del tassi di interesse, certo è che i Paesi in via di sviluppo si considerano sempre di più le vittime dell'inflazione mondiale. E' per questo che i loro veri interessi non coincidono più necessariamente con le loro rivendicazioni. L'.iniziativa di Arusha» ne è una dimostrazione aggiuntiva. E' stato lanciato un appello per la convocazione di una conferenza delle Nazioni Unite sulla moneta e la finanza. Tutti i precedenti, purtroppo, dime strano però che non ci potrà non essere una estrema politicizzazione dei problemi. pauj Fabra
Persone citate: Fabra, Jacques De Larosière
Luoghi citati: Stati Uniti
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