Fiat: rinforzi da altre regioni per i «picchetti»

Fiat: rinforzi da altre regioni per i «picchetti» Questa sera nuovo incontro a Roma Fiat: rinforzi da altre regioni per i «picchetti» TORINO — Fiat e sindacato si ritrovano questa sera davanti al ministro del Lavoro Foschi per tentare di sbloccare un negoziato che, nonostante le ripetute dichiarazioni di buona volontà, sembra non aver fatto alcun passo avanti. Le due delegazioni saranno guidate dai massimi responsabili: Lama, Camiti e Benvenuto, con i segretari generali della Firn, per le organizzazioni sindacali dei lavoratori; l'amministratore delegato Romiti e il responsabile del settore auto, Ghidella, per l'azienda. La riunione di questa sera è sulla cassa integrazione e sulla garanzia del rientro in fabbrica. Nulla di sostanzialmente nuovo, intanto, ieri sul «fronte» torinese: produzione ovviamente ferma negli stabilimenti. La sola novità è rappresentata dai lavoratori provenienti da varie regioni d'Italia che si alternano con quelli torinesi al «presidio» dei cancelli (lombardi e toscani a Mirafiori, emiliani a Rivalta, liguri a Lingotto, veneti alla Spa Stura). Ciò può essere interpretato come un segno di maggior partecipazione alla vicenda Fiat, ma anche come un'ammissione di difficoltà nel continuare a presidiare i cancelli con le sole forze torinesi. Per domani sono in programma al Teatro Nuovo una riunione del Coordinamento dei quadri intermedi (cioè i «capi», nonché una seduta straordinaria del consiglio direttivo dell'Unione Industriale di Torino, allargata ai rappresentanti del commercio, dell'artigianato e dell'agricoltura. Per quanto riguarda l'incontro di Roma ci sono da segnalare positive «sensazioni» che sembrano essere state colte sia dagli uomini Fiat sia da quelli del sindacato. «TI clima sarebbe da conclusione, ma le condizioni non sono mature: è evidente che noi puntiamo a un'intesa, ma non a qualsiasi costo», ha detto il segretario nazionale della Firn Raffaele Morese. Il responsabile delle relazioni industriali della Fiat, Cesare Annibaldi, ha parlato di «clima migliore rispetto al passato». Una certa influenza sulla soluzione della vertenza potrebbero avere avuto i contatti del presidente del Consiglio incaricato, Forlani: una positiva conclusione del caso Fiat rappresenterebbe per il leader de un asso nei confronti dei partiti d'opposizione. Più difficile è immaginare quale potrebbe essere la conclusione. Le posizioni delle parti sembrano chiare e rigide; il compito del ministro nel trovare una mediazione che accontenti entrambi sembra impossibile. «La proposta avanzata venti giorni fa da Foschi rimane il punto di riferimento essenziale», ho detto il segretario generale della Firn, Franco Bentivogli: «Su di essa, però, si possono ancora fare delle precisazioni, dei chiarimenti». Ed è proprio «limando» su «precisazioni e chiarimenti» che il ministro spera di riuscire ad aprire una breccia nei due schieramenti. Giorgio Destelanis • Servizio a pagina 4 •

Persone citate: Cesare Annibaldi, Forlani, Franco Bentivogli, Ghidella, Giorgio Destelanis, Lama, Raffaele Morese, Romiti

Luoghi citati: Foschi, Italia, Rivalta, Roma, Torino