Freato: «C'è qualcuno che vuole incastrarmi»

Freato: «C'è qualcuno che vuole incastrarmi» Freato: «C'è qualcuno che vuole incastrarmi» ROMA — E Sereno Freato cosa fa? Dalla vecchia casa di famiglia a Camisano Vicentino annuncia: «Sono stato chiamato dai magistrati di Milano. Andrò a chiarire le cose che desiderano. Quanto a chi sta provocando tutta questa gazzarra, beh, una mezza idea me la son fatta». Gli amici insistono: c'è un disegno politico per farti fuori? «JVo, non credo. Penso piuttosto che l'organismo che è stato colpito in prima persona stia cercando di spostare l'obiettivo...». Non fa, per cautela, il nome della Guardia di Finanze, ma è come se l'avesse fatto. E la storia di Pecorelli, per la quale lo interrogherà il sostituto procuratore Domenico Sica? «Vi dico questo soltanto: io, quella frase alla commissione Moro non me la sono fatta sfuggire. Ho detto che Pecorelli non l'abbiamo ucciso noi e non sono un ingenuo: l'ho detto di proposito». Il suo stato d'animo? Dicono che l'uomo d'affari, ex segretario di Aldo Moro, sia •imbufalito come un toro che vede la cappa». Aveva lasciato Roma una settimana fa con tutta la famiglia, in vista di una riunione patriarcale per celebrare la ricorrenza del due novembre. Invece l'interrogatorio romano per la storia di Pecorelli e quello milanese per i petroli hanno mandato all'aria tutti i programmi. Cosi lui è ufficialmente «in partenza» e la moglie spiega «che non ha alcun interesse a parlare con chicchessia». Freato cerca di scordare le amarezze, ripetendo a se stesso un motto latino che anni fa ha scelto per le etichette del Pinot Bianco della sua azienda di Gradisca d'Isonzo: «Horas non numero nisi serenas»: non conto che le ore serene... Passerà tutto davvero, come un brutto incubo? A Camisano, ci dice il nuovo parroco don Giuseppe Rancan «la gente parla sottovoce, si guarSandra Bonsanti (Continua a pagina 2 in quarta colonna)

Luoghi citati: Camisano, Camisano Vicentino, Milano, Roma