Gli uomini di Kossighin escono dal governo russo di Livio Zanotti

Gli uomini di Kossighin escono dal governo russo Sostituiti da ministri legati a Leonid Breznev Gli uomini di Kossighin escono dal governo russo Il rimpasto rafforza l'opinione che le dimissioni del numero due sovietico abbiano un risvolto politico - Ipotesi sul vice di Tichonov DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — Il rimpasto di governo atteso giusto un anno fa, quando Leonid Breznev denunciò davanti al plenum del Comitato centrale l'inefficienza di numerosi ministri, prende consistenza ora che Aleksej Kossighin ha lasciato il posto di premier. Sebbene negli ambienti del partito si insista nel definirla casuale, la coincidenza contribuisce a rafforzare l'opinione che le dimissioni del numero due sovietico abbiano un risvolto politico, pur essendo effettivamente precario il suo stato di salute. Tanto più che i primi a uscire dal governo sono ministri notoriamente vicini a Kossighin, mentre a sostituirli entrano uomini dell'ap¬ parato o legati al segretario generale. Nella sua prima riunione dopo l'assemblea di metà settimana, ieri, la presidenza del Soviet Supremo ha sollevato Michail Lessetchko dalle funzioni di vicepresidente del consiglio, che il settantunenne .economista svolgeva da 18 anni. Egli era stato incaricato da Kossighin di seguire i rapporti con il Comecon, l'associazione economico-commerciale tra 1 Paesi socialisti. Prima di lui, nel gennaio scorso, era toccato a Vladimir Kirillin aprire il sentiero verso la pensione per i vecchi «vice». E anche in questo caso si trattava di un tecnico di fiducia di Kossighin, che gli aveva affidato la presidenza del Comitato scienza e tecnica, lo stru- mmlppdMslsdccmkKsm mento attraverso cui il premier aveva notevolmente sviluppato gli scambi con l'Europa occidentale e l'Italia. Al suo posto subentrò il presidente dell'Accademia delle scienze siberiana, Ouri Marciuk; a sostituire Lessetchko è andato Nikolai Talijzine, 51 anni, fino a ieri responsabile non sempre lodato delle telecomunicazioni. Si dice che la promozione se la sia guadagnata con il successo ottenuto nell'organizzazione dei servizi per i Giochi olimpici. Il suo successore è Vassilij Sciamcine. Un nuovo vice primo ministro è Valentin Makeev, che sostituisce Tichon Kissiljev, appena eletto primo segretario in Bielorussia e membro supplente del Politburò. Makeev ha 50 anni ed è stato a lungo il sostituto di Viktor Orishin, segretario del partito a Mosca. Un uomo dell'apparato, dunque. Restano al loro posto, per quanto se ne sa fino a questo momento, ministri che Breznev ha criticato di persona con nome e cognome nel famoso plenum del novembre 1979 ma che gli sono notoriamente amici. E' il caso del responsabile dell'Industria chimica, Leonid Kostandov, di quelli dell'Industria del latte e della carne, Antonov, delle Vie di comunicazione, delle Costruzioni agricole. Ma anche costoro secondo quanto affermano alcuni funzionari, avrebbero le settimane contate. Prima del congresso, infatti, Breznev vuole arrivare alla resa dei conti con i responsabili delle innumerevoli inefficienze dell'economia L'attacco, comunque, è ai ministeri, che non terrebbero conto delle indicazioni fornite loro dal Oosplan, l'ente programmatore centrale. Applicata qua e là, a brandelli, quindi contraddetta nel complesso e infine sbaragliata, la riforma del 1965 — voluta innanzitutto da Kossighin—ha concesso ai ministeri margini di autonomia rimasti effettivamente privi di un quadro ' generale di riferimento. Ma le prerogative del Gosplan, considerate abnormi da tutti i riformatori, non vengono poste in discussione neppure adesso, sebbene il suo presidente, Nikolaj Baibakov, appaia meno potente di un tempo. Delle intenzioni del nuovo premier, Nikolai Tichonov, sarà indicativa la scelta del suo primo vicario. Tra i candidati si fanno i nomi dei due vice anziani, Vladimir Novikov, 73 anni, da 22 tra i dodici sostituti del primo ministro, e Ignatij Novikov, supervisore da 18 anni delle attività edilizie. Ma avrebbero possibilità anche Michail Solomentzev, 67 anni, esperto e stimato capo del governo della Repubblica federale russa; e Vladimir Dolghik, 55 anni. Livio Zanotti

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