Critiea la candidatura Marchais all'Eliseo, ed è espulso dal pcf di Jean ElleinsteinPaolo Patrono

Critiea la candidatura Marchais all'Eliseo, ed è espulso dal pcf Lo scrittore Kehayan, dopo il caso Elleinstein Critiea la candidatura Marchais all'Eliseo, ed è espulso dal pcf DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PARIGI — Dopo la singolare procedura della 'auto-espulsione* applicata allo storico dissidente Jean Elleinstein il partito comunista francese ha proseguito ieri con mano più pesante la sua opera di repressione contro i critici interni decretando formalmente, attraverso una decisione del comitato federale della regione marsigliese, l'esclusione dal pcf dello scrittore Jean Kehayan. Per essere effettiva questa misura di esclusione dovrà essere ratificata dal comitato centrale del partito. Ma dopo la violenta requisitoria pronunciata dai dirigenti federa- li contro lo scrittore dissidente non pare dubbio che il comitato centrale avalli prossimamente questa decisione. Anche se il provvedimento contraddice i passati impegni di Marchais, che aveva promesso la fine delle «radiazioni» dai partito. Ma evidentemente lo svilupparsi all'interno del pcf di una corrente apertamente contraria alla candidatura di Marchais alle elezioni presidenziali che accomuna intellettuali e quadri del partito, ha fatto mutar parere alla leadership comunista. E i dirigenti, gettato il velo di cauto liberalismo adottato ai tempi dell', idillio eurocomunista* con il pei e il partito comunista spagnolo, sono ritornati a una politica di «caccia alle streghe*, ripristinando metodi desueti dal 1970, quando l'ultima clamorosa esclusione colpì lo scrittore filosofo Roger Garaudy. Che cosa rimprovera il pcf a Kehayan? Come tutti gli altri comunisti «critici», lo scrittore è stato accusato di sabotare con 'grossolane falsificazioni* la campagna elettorale di Marchais. D via alle accuse era stato dato mercoledì dal quotidiano comunista «La Marseillaise* (presso il quale Kehayan aveva lavorato). Il giornale aveva accusato l'intellettuale di aver invitato in un libro apparso in questi giorni («Le tabouret de Piotr*) a non votare per Marchais e di conseguenza lo aveva denunciato per essersi posto 'grazie a un'impostura che lo fa dire comunista, al livello d'agente elettorale del partito socialista, che cerca di pescare voti fra i comunisti*. Kehayan non era andato molto per il sottile nelle sue critiche a Marchais, definendolo nel libro .il candidato dell'Urss*. E questo attributo non era certo elogiativo pro¬ venendo dall'autore d'un saggio (pubblicato recentemente anche in Italia sotto il titolo «La strada del proletariato rosso*) scritto dopo due anni di soggiorno a Mosca come traduttore all'agenzia sovietica Novosti e permeato di uno schietto e documentato antisovietismo. Così, alle accuse giornalistiche sono seguiti rapidamente i provvedimenti ufficiali, assunti ieri dal comitato federale del partito, il quale ha denunciato Kehayan per aver compiuto .una caricatura grossolana e insultante della politica del partito, suscitando l'indignazione dei comunisti della Regione*. 'Presentare Marchais come un agente sovietico ricorda il sinistro slogan: un comunista non è un francese* prosegue la nota del comitato federale marsigliese, il quale sostiene che quest'atteggiamento favorisce mi tentativi di Giscard e di Mitterrand per indebolire il partito comunista*. La sentenza è quindi scontata: .Kehayan non ha più nulla a che fare con il pcf e non avendo avuto l'onestà di riconoscerlo, il comitato federale ne tira tutte le conseguenze e procede alla sua esclusione dal partito*. Dopo il caso Elleinstein, il pcf ha gettato risolutamente la maschera con Kehayan, anche per mostrare agli altri dissidenti quale sorte li attende se non rientreranno disciplinatamente nei ranghi: l'esclusione, sotto il marchio di essere agenti della destra o del partito socialista e di sabotare il candidato del partito. Quello che affiora in filigrana accanto all'aspro settarismo e al rigetto d'ogni dialogo con il ps, è ormai l'abbozzo d'un rinnovato «culto della personalità» attorno a Marchais. Paolo Patrono

Luoghi citati: Italia, Mosca, Parigi, Urss