Br Marche: il processo trasferito a Macerata

Br Marche: il processo trasferito a Macerata Deciso dalla Corte d'assise di Ancona Br Marche: il processo trasferito a Macerata ANCONA — Aperto e subito rinviato il primo processo al •comitato marchigiano delle Brigate rosse». La Corte d'assise ha Infatti accolto una eccezione presentata dalla difesa dei nove imputati con la quale si chiedeva la trasmissione degli atti alla Corte di Macerata competente per territorio a giudicare i reati loro contestati essendo stato 11 più grave — quello per il tentato omicidio di una commessa — consumato a San Benedetto del Tronto. Sul trasferimento del dibattimento si era espresso favorevolmente anche il p.m., Mario D'Aprile, mentre si era dichiarato contrario a una separazione dei vari reati consumati tra San Benedetto del Tronto ed Ancona. Tra questi vi è l'assalto al comitato regionale della de compiuto il 29 maggio 1979 alla vigilia delle elezioni politiche e a pochi giorni di distanza da un'analoga incursione portata a Roma ai danni della sede democristiana di piazza Nicosla. Per la difesa, invece, tra quanto avvenuto nell'Ascolano e nell'Anconetano equivale a una 'Connessione posticcia» per cui andavano applicate con rigore le norme del codice penale. I nove — Claudio Piunti di 27 anni; 1 coniugi Lucio Spina e Caterina Piunti di 25; Maurizio Costantini, Domenico Cambini e Giovanni Di Girolamo di 21; Giuseppe Pasqua¬ li di 22; Armando Pier gal lini di 25 e Bruno Girolami di 26 — devono rispondere di associazione sovversiva e partecipazione a banda armata. Alcuni di attentati, rapina, espropri proletari e tentato omicidio. Giovanni Di Girolamo è l'unico Imputato a trovarsi in libertà provvisoria per motivi di salute, mentre un decimo personaggio, Giovanni Cannella, 31 anni, di Ripatransone (Ascoli Piceno), attualmente a piede libero, dovrà rispondere di aver fornito le armi all'organizzazione. Tra gli imputati di maggior spicco Claudio Piunti, Lucio Spina e Caterina Piunti (non parente del primo) accusati da Patrìzio Peci dell'assalto alla sede della de di Ancona L'episodio comunque che ha fatto decidere la Corte per il trasferimento del dibattimento alla Corte di Macerata è stato il tentato omicidio — il reato più grave finora riscontrato — ai danni di Rosa De Leonardis, la commessa dei magazzini «Gabrielli» di San Benedetto che la vigilia di Natale del 1977 venne aggredita mentre stava per versare nella cassa continua di una banca la somma di 13 milioni: questa sarebbe dovuta servire all'autofinanziamento del gruppo. Nella circostanza parti un colpo di pistola che ferì la donna al collo. Accusati del fatto: Costantini, Di Girolamo, Piergalllni, Gambinl e Pasquali. Da sin. Caterina Piunti, Lucio Spina e Maurizio Costantini