«Diamo trenta milioni al compare» e così l'assessore è finito in carcere di Adriaco Luise

«Diamo trenta milioni al compare» e così l'assessore è finito in carcere L'inchiesta sul racket dei cimiteri a Napoli «Diamo trenta milioni al compare» e così l'assessore è finito in carcere DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NAPOLI — L'arresto dell'assessore ai Cimiteri e giardini Salvatore De Rosa, socialdemocratico, condotto direttamente in carcere da Palazzo Sangiacomo, sede della giunta comunale, dove gli è stato notificato dai funzionari della Squadra Mobile l'ordine di cattura per il reato di corruzione, ha suscitato smarrimento e stupore. Compagni di partito, colleghi amministratori, lo stesso sindaco sono stati colti di sorpresa dal provvedimento giudiziario, ignari che la magistratura, indagando da tempo sul racket delle tombe, sul losco mercato dei morti, aveva esteso l'inchiesta anche all'attività del neo-assessore. Lo scandalo, in cui è coinvolto un componente della giunta di sinistra, ha determinato preoccupazioni e disagio. Il dubbio che si possa accomunare nello sconcertante episodio di malcostume l'intera amministrazione turba le coscienze degli esponenti politici. Della delicata situazione si è fatto interprete il sindaco Maurizio Valenzi che ha rilasciato una dichiarazione in cui prende le distanze dall'operato dell'assessore e nel contempo si augura che questi 'possa rapidamente dimostrare la sua innocenza». il partito socialdemocratico, nelle cui file milita Salvatore De Rosa, ha deciso un provvedimento di sospensione nei suoi riguardi in attesa che la magistratura si pronunci sulle sue responsabilità. Eletto per la prima volta in Consiglio comunale nel giugno di quest'anno, la candidatura di Salvatore De Rosa ad amministratore era stata so stenuta dal partito che aveva ribadito l'esigenza di volersi affidare ad un volto nuovo con un'alta carica di simpatia e di personalità, ma anche forte di un largo suffragio di voti. Proveniente dal sindacato dei marittimi — era stato macchinista navale —iscritto da giovanissimo al partito so cialista democratico, aveva percorso tutte le tappe di un lungo tirocinio polìtico prima di approdare alla poltrona di assessore. Ventitré giorni appena di attività amministrativa e poi in carceresotto il peso di una gravissima accusa. Come gli inquirenti sono giunti a lui? L'inchiesta sulla piaga del racket, sull'illecito traffico dei loculi, sul clima di intimidazione ed estorsioni instaurato ai cimiteri si sarebbe soffermata sull'assessore De Rosa a seguito d'una intercettazione telefonica. L'esponente di un clan camorristico, Giuseppe Trombetta, tenuto particolarmente d'occhio, durante una conversazione, nell'illustrare il progetto di acquisto di suoli del demanio comunale destinati alla costruzione di cappelle funerarie, avrebbe confidato: 'Trenta milioni sono per il compare...». Gli inquirenti, indagando sulle amicizie del boss, arrestato poi assieme ai suoi tre figli, sarebbero risaliti all'assessore De Rosa, padrino di uno dei ragazzi del clan Trombetta. Il sindaco di Napoli, comunque, nella dichiarazione rilasciata, afferma tra l'altro: «Dopo una prima indagine svolta nei nostri uffici, mi risulta che l'assessore De Rosa non ha ancora espletato alcun atto in qualità di amministratore né ha mai portato in giunta alcuna delibera». Adriaco Luise

Persone citate: De Rosa, Giuseppe Trombetta, Maurizio Valenzi, Salvatore De Rosa, Sangiacomo, Trombetta

Luoghi citati: Napoli