La camorra pretende un miliardo su due mercantili in costruzione di Adriaco Luise

La camorra pretende un miliardo su due mercantili in costruzione AlTItalcantieri di Castellammare di Stabia La camorra pretende un miliardo su due mercantili in costruzione La ditta appaltatrice della pittura delle navi, che ha bloccato i lavori, accusata di «subire la tangente» - Ma l'azienda nega: «Siamo stati costretti ad assumere 126 operai invece di 80» - Inchiesta NAPOLI — Alla Ttnlcantieri di Castellammare di Stabia c'è tensione e inquietudine. Una storia di camorra, un vespaio di polemiche e di accuse, con agitazioni ed assemblee dei lavoratori hanno determinato una situazione pesante. La magistratura ha aperto un'inchiesta per far luce sulla vicenda che paralizza l'attività cantieristica. n lavoro sugli scali è fermo da alcuni giorni. E' rimasta bloccata la costruzione delle due navi da carico di 50 mila tonnellate ciascuna —43/77 e 43/79 — ordinate dall'industriale Ferruzzi e destinate al trasporto di granaglie. Il blocco che interessa in modo specifico la costruzione delle due unità, non scaturisce da problemi inerenti alla crisi cantieristica, pure allarmante, ma da motivazioni insolite. La ditta appaltatrice, incaricata fin dal 1977 in base ad una convenzione quinquennale con la Fincantieri, della pittura e della sabbiatura degli scafi, è stata accusata dalle maestranze di avere legami con la camorra, di essersi piegata alla protezione della delinquenza organizzata. Da cosa nasce una simile convinzione, che nei giorni scorsi ha portato operai, parlamentari, amministratori comunali, sindacalisti, a fianco a fianco in pubbliche assemblee, a denunciare il triste fenomeno? La richiesta da parte della ditta appaltatrice di un aumento sul preventivo di spese di mezzo miliardo di lire per ciascuna nave ha fatto ingigantire i sospetti: «La somma —dicono al cantiere — è la tangente da pagare al racket, al cancro che divora la nostra economia e che ha esteso i suoi tentacoli anche sull'industria navale della cittadina vesuviana: Una denuncia ribadita in pubbliche assemblee, dove è stato fatto il punto della situazione e sono affiorate preoccupazioni e disagi, dal momento che l'azienda contestata ha sospeso i lavori in attesa che la sua posizione sia chiarita e che la vicenda sia liberata da dubbi e sospetti. « Tutto falso — replica Carlo Ingegno, titolare della ditta appaltatrice —, è una calunnia. Con la camorra non ho nulla da spartire. Le cose stanno in modo diverso e la situazione la conoscono bene le autorità e i sindacati Mi si è voluto accollare 126 operai mentre ne bastavano 80. Questa eccedenza di personale fa aumentare i costi di produzione in modo insostenibile. Tutto è avvenuto alla luce del so¬ le, sono stato obbligato ad assumere operai e a metterli l'indomani in Cassa integrazione, un illecito condiviso da tutti, per la crisi occupazionale...». La ditta riferisce che anche la direzione della Fincantieri è al corrente di tutto, che i costi sono stati analizzati con i rappresentanti sindacali e che le gare per portare a Castellammare altre ditte sono andate deserte «non per paura della camorra — precisa il dott. Ingegno —, ma per motivi economici Nel bando di gara una clausola vincola le ditte a "farsi carico delle soluzioni relative a qualsiasi problema occupazionale inerente la manodopera esistente in cantiere, sollevando completamente la direzione da ogni responsabilità": Adriaco Luise

Persone citate: Carlo Ingegno, Ferruzzi

Luoghi citati: Castellammare, Castellammare Di Stabia, Napoli