In materia di morale coniugale nuove indicazioni del Sinodo? di Lamberto Furno

In materia di morale coniugale nuove indicazioni del Sinodo? Venerdì o sabato si chiude l'assemblea dei vescovi In materia di morale coniugale nuove indicazioni del Sinodo? CITTA' DEL VATICANO — Scaturiranno indicazioni nuove in materia di morale coniugale dal quinto Sinodo mondiale che è giunto alle ultime battute? Esso si chiuderà venerdì o sabato con una solenne processione dei 216 vescovi guidata da papa Wojtyla, forse in piazza S. Pietro se il tempo lo permetterà. Tutte le possibilità di innovazioni o conferme rispetto all'enciclica 'Humanae Vitae» di Paolo VI (1968) restano aperte, anche se un Sinodo, nella Chiesa cattolica, ha carattere puramente consultivo e non deliberativo, come avviene nelle Chiese ortodosse e orientali: perciò si può parlare di «sinodalità imperfetta». Ma il Pontefice deve tener conto delle proposte emerse durante un Sinodo ordinario che costituisce la «voce» della gerarchia cattolica, in quanto i delegati sono eletti dalle singole conferenze episcopali, a parte i membri di diritto e quelli nominati dal Papa. Ora i vescovi votano le «propositiones», o proposte, che il relatore card. Josef Ratzinger ha illustrato ieri nell'unica seduta del mattino, mentre nel pomeriggio i «padri sinodali» sono rimasti nelle proprie residenze per preparare il tipo di votazioni che preferiscono: 'placet* (cioè «si»), «non placet* (cioè «no»), 'Placet ittita modum* (cioè con emendamenti). La battaglia del voto si inizia oggi e da essa dipenderà, in gran parte, la decisione che Giovanni Paolo II adotterà, a Sinodo concluso, circa i problemi sollevati durante un'assemblea tanto rappresentativa. Il nodo del Sinodo riguarda la dottrina etica confermata dalla 'Humanae Vitae* che, dodici anni orsono, provocò clamorose polemiche non soltanto fra i teologi, fra molti vescovi e specialmente nella massa cattolica. L'enciclica fu respinta da molti credenti, come confermano alcune statistiche portate al Sinodo da autorevoli vescovi: cosi mons. John Qui mi, arcivescovo di S. Francisco e presidente dell'episcopato statunitense, ha detto che *1'80 per cento delle donne cattoliche negli Stati Uniti usano contraccettivi, mentre solo il 29 per cento dei preti americani sono portati a credere che la contraccezione sia intrinsecamente immorale e solo il 26 per cento dei preti intende negare l'assoluzione a coloro che la praticano*. Simili rilevamenti sono stati ripetuti da altri vescovi; l'inchiesta del Vicariato di Roma (da noi rivelata a suo tempo) ha coraggiosamente preso atto che nella diocesi del Papa su mille cattolici 'fedelissimi*, soltanto il 20 per cento è «per niente favorevole* ai contraccettivi artificiali, il 24,58 *poco favorevole*. mentre il 20,52 è 'molto favorevole* e il 31,35 'abbastanza favorevole*. Sono indici che si estendono, con varianti, ad altre questioni della famiglia, come il divorzio (soltanto il 33,65 degli intervistati a Roma non lo ammette in alcun caso), e sullo stesso aborto che è ammissibile per il 46,67, percentuale che aumenta ad oltre 11 58 per particolari condizioni riguardanti la salute della donna, o decisioni della coppia. Paolo VI disse che l'« Humanae Vitae* non era un trattato definitivo, ma aveva bisogno di «una trattazione approfondita, più organica e sintetica*. In sostanza, l'encicli¬ ca ribaltò l'orientamento favorevole ai contraccettivi della maggioranza della commissione papale sulla famiglia (dodici contro tre): questo risultato fu strappato dall'intervento drammatico del card. Alfredo Ottaviani e del teologo francescano Ermenegildo Lio, che posero Paolo VI dinanzi alla responsabilità di 'Smentire* il precedente magistero della Chiesa, mettendo cosi a 'repentaglio la sua credibilità*. Nel Sinodo si sono ascoltati interventi che sollecitano una sostanziale revisione delle norme tradizionali, ma anche interventi che ne chiedono la conferma. Vi sono, poi, le richieste dei vescovi del Terzo Mondo, soprattutto africani, per ottenere maggior autonomia nel riconoscimento dei •matrimoni progressivi per tappe*, praticati nelle tribù; e vescovi occidentali che chiedono 'misericordia* per i divorziati risposati adesso esclusi dai sacramenti. Il Sinodo non si pronuncerà nel documento finale che sarà un «messaggio» alle famiglie, ma consegnerà al Papa le proposte e il materiale del lungo e aperto dibattito. Wojtyla li utilizzerà per un documento sulla famiglia, in particolare sull'etica coniugale. Lamberto Furno

Persone citate: Alfredo Ottaviani, Ermenegildo Lio, Giovanni Paolo Ii, Josef Ratzinger, Paolo Vi, Wojtyla

Luoghi citati: Citta' Del Vaticano, Roma, Stati Uniti