Mele e patate straniere hanno invaso i mercati
Mele e patate straniere hanno invaso i mercati Mele e patate straniere hanno invaso i mercati Dalla Francia arriva la frutta, dall'Est europeo i tuberi - Appello degli agricoltori ai consumatori: comprate le merci italiane CUNEO — A causa della guerra nel Golfo Persico 20.000 vagoni di mele francesi destinate all'Iraq non potranno essere consegnati. Questa frutta, che con ogni probabilità sarà venduta sui mercati europei, rischia di alimentare una crisi già in atto che ha aspetti sempre più preoccupanti per il settore ortofrutticolo. «Quest'anno — spiega Luigi Taricco, direttore dell'Associazione produttori ortofrutticoli piemontesi (Piemonte Asprofrut)—c'è stata in tutta la Cee una superproduzione di mele e i vari Paesi cercano di aggiudicarsi fette più grandi dei mercati stranieri. In questo gioco a favore della Francia c'è il fatto di poter contare su una produzione anticipata di circa 10 giorni e quindi di poter commercializzare il suo prodotto prima dei concorrentU. Si profila dunque un'invasione di mele francesi sui nostri mercati? *E' molto probabile — risponde Taricco — ma questo non è che uno degli aspetti del problema. Infatti, oltre a rivolgere le loro attenzioni alle piazze italiane i produttori d'oltralpe si indirizzeranno verso Paesi che sono nostri abituali clienti e quindi limiteranno le possibilità di vendita per le mele "made in Italy"». Dopo quella del vino tra Italia e Francia sta per scoppiare la «guerra della mela»? «iVon credo che servirebbe a qualcosa — dice il direttore dell'Asprofrut —. Il punto è quello di far capire al consumatore quale comportamento è più conveniente per lui e per i produttori. In Italia c'è la mania delle primizie fuori stagione: ogni anno si importano, in luglio, 5 milioni di mele rosse dall'emisfero australe mentre i nostri alberi sono carichi di albicocche e altra frutta che resta invenduta. Poi si grida allo scandalo se si distruggono tonnellate di prodotto per non far crollare i prezzi e garantire un minimo di guadagno ai frutticoitori». Se il pubblico, questa è la filosofia dell'Asprofrut, avesse una maggiore educazione all'acquisto, conoscesse i calen dari di maturazione, non pe nalizzasse il prodotto nazio naie preferendogli frutta esotica o di aspetto più invitante sarebbe possibile risollevare le sorti del settore e far diminuire i prezzi sul mercato. Ma la crisi ha ancora un aspetto: -Quest'anno — afferma il rag. Taricco — gli operatori commerciali hanno fatto pochissimi acquisti a causa dello stato di generale incer¬ tezza economica e i produttori non sanno come conservare la merce, tutta ad alto grado di deperibilità. E' una situazione che purtroppo sarà sempre più comune fino a quando non torneranno tempi più tranquilli.. Comunque, conclude il funzionario, attraverso ritiri e varie azioni di sostegno chi fa parte dell'Associazione riuscirà egualmente ad esitare le sue mele, il danno maggiore lo subiranno gli «indipendenti» perché nessuno ritirerà la loro merce. Vanni Cornerò L'AIA — La società olandese -Nutricia. ha annunciato che ritirerà dal mercato due specialità alimentari per bambini contenenti carne di vitello. Un'inchiesta compiuta nella Germania Occidentale ha indicato che queste specialità a base di vitello e di legumi messe in vendita con nome di «Olvarit» contenevano tracce di ormoni sintetici. La società «Nutricia» ha precisato di aver deciso di ritirare dal mercato le due specialità in attesa del risultato di indagini supplementari condotte insieme coi ministeri olandesi
Persone citate: Luigi Taricco, Mele, Taricco, Vanni Cornerò
Luoghi citati: Francia, Germania Occidentale, Iraq, Italia, L'aia, Piemonte Asprofrut
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