Da domani andrà all'asta l'impero dei Caltagirone di Eugenio Palmieri

Da domani andrà all'asta l'impero dei Caltagirone Comincia la procedura prevista dal fallimento Da domani andrà all'asta l'impero dei Caltagirone L'Italcasse, maggior creditore, spera però che l'incanto vada deserto Il suo obiettivo è la cessione in blocco al gruppo Do Angeli Frua-Cabassi ROMA — «L'atmosfera è serena — dice il presidente dell'Italcasse, Cacciafesta — ci stiamo muovendo sulla linea indicata dall'ultimo consiglio di amministrazione. Certo, l'avvio delle aste complica tutto, ma i problemi da esaminare e da chiarire sono molti e ci vuole tempo*. Anche gli esponenti delle Casse di Risparmio pii'i influenti in seno all'Italcasse sono piti che mai convinti che la scelta del gruppo De Angeli Frua-Bastogi era quella che maggiormente rispondeva alle esigenze dell'istituto, cioè di rientrare di una buona fetta dei crediti concessi in passato ai Caltagirone senza ulteriori impegni finanziari. L'operazione De Angeli Prua-Bastogi, il gruppo che fa capo a Giuseppe Cabassi e che dovrebbe rilevare il patrimonio immobiliare dei tre palazzinari attraverso la cessione dei crediti all'Italcasse, procede, nonostante domani si inauguri la prima asta indetta dal tribunale fallimentare di Roma. L'asta, probabilmente, andrà deserta (quella successiva è fissata per sabato) in quanto fino a ieri non era pervenuta alcuna richiesta e sia Cabassi che l'Italcasse avranno ancora tempo per definire con il giudice un concordato preventivo. Il tempo, però, non gioca a favore dei negoziatori: se si presentasse qualcuno alle aste, tutta l'operazione di salvataggio delle aziende dei tre palazzinari romani andrebbe all'aria. Senza contare che il ricavato delle aste sarebbe di gran lunga inferiore a quello di una cessio ne dei crediti, tanto più che il giudice delegato del tribunale fallimentare ha il potere discrezionale di abbassare il «tetto» di aggiudicazione dei vari blocchi (152 immobili che rappresentano 50.000 vani, una casa per 70.000 persone, come fece notare Camillo Caltagirone prima che incappasse nella rete della giustizia). In questo caso ne potrebbe approfittare qualche nuovo o vecchio palazzinaro per fare il colpo grosso, visto che il Comune di Roma o lo Stato, come da qualche parte era stato chiesto, non potranno per legge partecipare alle aste. Né l'Italcasse, come è scritto chiaramente nella delibera approvata dal consiglio di amministrazione, è intenzionata a cadere di nuovo in un tipo di gestione (partecipando a esempio ai lavori di completamento di molti immobili dei Caltagirone) che l'ha portata sull'orlo di un precipizio che tra mille incertezze sta tentando di superare. Mercoledì è in programma una nuova riunione del consiglio di amministrazione dell'Italcasse ed è probabile che il presidente dell'Istituto, Remo Cacciafesta, legga ai colieghi un'informativa sullo stato della trattativa. «E' vero che l'Italcasse di oggi sta pagando cambiali firmate da altri — sostiene uno dei consiglieri — i a o , a e i o i l ma deve essere chiaro che muoversi nell'arcipelago delle società dei Caltagirone non è cosa facile e che l'istituto deve tener presente anche gli interessi di tutti gli altri creditori. E la via De Angeli Frua-Bastogi era quella che più dava e dà garanzie*. Negli ambienti politici e sindacali ci si chiede invece se tutto il dossier non poteva essere affrontato con maggior calma e soprattutto con piti tempestività. Non è escluso in settimana qualche altro colpo di scena: l'impegno finanzia- rio di Cabassi, se l'operazione andrà davvero avanti, dovrà essere consistente così come dovrà essere trasparente il quadro in cui essa dovrà svilupparsi, a cominciare dai rapporti tra Caltagirone e fisco. Un capitolo tutto da portare a galla e che pesa oltremodo sugli sviluppi del negoziato. Si sa che per legge il giudice fallimentare non può accontentarsi di parole o dì piani, ma deve avere la certezza assoluta che con il concordato preventivo saranno soddisfatte «immediatamente» le esigenze di tutti i creditori. E su questo nodo, una sorta di deposito cauzionale di 30 miliardi, magistrato e rappresentanti dell'Italcasse e della De Angeli Frua si sono lasciati dandosi un altro appuntamento. Il salvataggio dei Caltagirone procede ora su due linee: da una parte la lotta contro il tempo per arrivare al concordato preventivo (ciò che tra l'altro toglierebbe dal capo dei tre palazzinari l'accusa di bancarotta fraudolenta), dall'altra il naturale iter delle aste con la speranza, soprattutto dei dirigenti dell'Italcasse, che vadano deserte. Eugenio Palmieri

Persone citate: Cabassi, Cacciafesta, Camillo Caltagirone, De Angeli, Frua, Giuseppe Cabassi

Luoghi citati: Caltagirone, Comune Di Roma, Roma