È il motore che si prende la rivincita sulla vela di Paolo Bertoldi

È il motore che si prende la rivincita sulla vela Il maggior interesse è orientato sugli Hp È il motore che si prende la rivincita sulla vela GENOVA — Le barche a motore di Genova-80 stanno prendendosi la rivincita sulle vele. Il ruolo di ospiti d'onore quest'anno tocca a loro, sono le più numerose, le più visitate e soprattutto quelle finite meglio. Non occorre entrare nel raffinato Seneca 2-Crestitalia, gemello del 12 metri Britannia sul quale a giorni la regina Elisabetta giungerà a Napoli, per notare ovunque una minuziosa cura degli interni. Anche sul semplice 425 della Cigala-Bertinetti (prezzo sui 2 milioni e mezzo) un motoscafino tutto aperto, l'accostamento dei colori, le finiture del posto guida e dei sedili ubbidiscono a ferree regole di eleganza. Perfino le lancette in legno tirate a lucido dai fratelli Archetti dei cantieri Montisola hanno i gavoni, i ripostigli per i remi, i paglioli tutti di stile. Questi gioielli dell'artigianato vanno dal 3 metri (prezzo 1 milione) al dinghy di 5 metri (3 milioni, tutto compreso). Col loro fascino intatto proveniente dalla vecchia nautica attirano l'attenzione molto più dell'unico scafo importato dall'Unione Sovietica. Il 13 metri esposto all'aperto è un battello da lavoro, dà l'impressione di solidità, ma regge male il confronto con gli stilisti italiani o americani. Sullo scafo da regata d'altura Scarab, con il quale Betty Cook, la nonna volante della motonautica, è diventata campione mondiale del '79, un disegnatore statunitense ha ricavato due cabine di prua complete in ogni particolare. La cucina è nascosta, i servizi igienici sono da hotel di lusso. Il bolide da crociera è spinto da due motori da 370 Hp e sfiora i 100 all'ora: costa 65 milioni ed è importato da un torinese, campione di motonautica, Claudio Carena, delle Offshore Center. Si pensi che lo stesso scafo, nella versione corsa, sfiora i 150 km/h sotto l'impulso di 3 motori da 525 Hp. Due nostri cantieri specializzati in mezzi medio-piccoli, la Pio di Sarnico e la Vega di Vimodrone, si danno battaglia sulla linea degli scafi, sul prezzo e soprattutto sulle rifiniture. Il piccolo cabinato Rio Onda 500 costa, senza motore, meno di 6 milioni (9 con l'entrobordo) e nello spazio di 5 metri offre una zona di prua incredibilmente ampia, un parabrezza apribile, che sarà particolarmente apprezzato nei mesi caldi. La Vega risponde con un 6 metri in cui è possibile estrarre, quasi come in un gioco ài prestigio, il tavolino dalla zona di prua; si nota anche un ampio prendisole ricavato sopra il cofano motore. Per tenere aperto questo vano sono state rubate all'automobilismo le braccia ad ammortizzatore montate sulla Panda. Il prezzo è sui 15 milioni, la velocità dichiarata di oltre 50 chilometri l'ora. La stessa casa presenta uno dei pochi gozzi con motore entrobordo sistemato a poppa: un 5 metri con diesel da 7 cavalli, sui 6 milioni. Detto per inciso sempre la Vega offre la più curiosa e forse anche più discutibile stranezza del salone, un surfjet. Non ha la vela, ma a poppa monta un idrogetto capace, si dice, di spingere la tavola a 30 nodi. Questo go-kart dell'acqua sarà certo divertente, ma lascia perplessi anche per il prezzo: 2 milioni e mezzo per un simile giocattolo sembrano troppi. Tornando alla nautica vera, da sottolineare la bella finitura del Rio 850. Due cabine sotto coperta, la doccia nascosta nel roll-bar, l'altezza d'uomo su quasi tutta la lunghezza. E' prevista una motorizzazione con due motori da 185 cavalli a benzina oppure con una coppia di 130 hp diesel. Il listino va dai 69 ai 74 milioni. La crisi ha ridotto intatti la dimensione degli scafi, ma la tecnica garantisce prestazioni ad alto livello. Per crociere di lusso non è certo indispensabile il Benetti da 23 metri, l'ammiraglia della mostra, un'autentica barca di sogno. Il salone di Genova non trascura le esigenze della clientela media. La Nova di Ravenna, importatrice di canotti in alluminio costruiti nella fabbrica di aerei Grumma, con 670 mila lire offre una lancia da 3 metri e mezzo oppure una canoa di poco più lunga. Con lo stesso materiale la Effeti di Bigli Favia presenta uno scafo da 630 mila liio. Sempre ammirato, ancora in alluminio, il nuovo Sessa 110 che pesa soltanto 65 chili. La più piccola barca della mostra è il Pioner 7 della Solga. Misura poco più di due metri e costa 230 mila lire. Paolo Bertoldi

Luoghi citati: Genova, Napoli, Ravenna, Sarnico, Unione Sovietica, Vimodrone