Rinviato a giudizio il primo dei 300 operai accusati di violenza durante il picchettaggio

Rinviato a giudizio il primo dei 300 operai accusati di violenza durante il picchettaggio Rinviato a giudizio il primo dei 300 operai accusati di violenza durante il picchettaggio Silvio Locci, 39 anni, via San Quintino 33, sarà il primo operaio della Fiat ad essere processato per violenze durante i picchettaggi davanti ai cancelli della fabbrica. L'istruttoria con rito sommario, condotta dal sostituto procuratore Tinti, si è conclusa in una ventina di giorni con un rinvio a giudizio davanti al tribunale. Se, nonostante il lavoro arretrato delle cinque sezioni penali, il processo verrà fissato a ruolo nel giro di qualche mese, allora la vicenda giudiziaria di Locci diventerà esemplare, dimostrando che la giustizia non è poi cosi lenta come si sente dire. Locci, che è sardo di origine e ha lavorato alla Fiat Presse per parecchi anni, è stato immediatamente licenziato. Sul tavolo del sostituto procuratore Tinti, che affianca assieme al collega Marabutto il procuratore capo Caccia per la vicenda Fiat, le denunce per violenze ai cancelli sono cominciate ad arrivare fino dal 15 set¬ tembre. Molto dettagliate e circostanziate, riguardano episodi accaduti agli ingressi di quasi tutti gli stabilimenti dell'azienda, a Rlvalta, Miraf iori, Volvera, Chivasso, Teksid di Avigliana. Fino a ieri mattina erano già 300 ma il numero è destinato ad aumentare qualora la vertenza della Fiat non trovi una soluzione. Il reato contestato è sempre lo stesso: « Violenza privata per aver impedito a chi voleva entrare l'accesso in fabbrica*. Ci sono nomi di testimoni e vengono indicati alcuni tra i partecipanti ai picchetti. Nel caso Locci, la denuncia è stata presentata per un episodio accaduto alle 6,30 del 25 settembre, davanti al cancello 23 della Mlraflorì. Alfonso Arminante, un altro operaio delle Presse, si è presentato all'ingresso assieme ad altri che volevano entrare e ha trovato la strada sbarrata dal picchetti. A questo punto le versioni divergono. Secondo l'accusa, Arminante sarebbe stato afferrato per la giacca e il fondo del pantaloni e cacciato via In malo modo. Secondo un'altra versione qualcuno gli avrebbe spiegato i motivi del picchettaggio. Locci, dopo un po', si sarebbe allontanato per andare a parlare con i sorveglianti Silvio Locci è stato interrogato dal sostituto procuratore Tinti sabato scorso, alla presenza del difensore avvocato Graziano Masselli. Ha detto 11 legale: «Locci si è avvalso della facoltà di non rispondere. Abbiamo preso atto delle accuse. Al processo, quando sarà fissato, citeremo dei testimoni che erano presenti ai fatti di quella mattina. Per quanto ne so, Locci si è limitato a scambiare qualche parola con Arminante ma tra i due non c'è stato alcun contatto fisico*. Le altre 300 denunce per analoghi episodi di violenza al cancelli, nel frattempo fanno il loro corso, il magistrato ha già fissato interrogatori, a gruppi di decine di persone alla volta e il ca¬ lendario è pieno fino a dicembre. Le segreterie torinesi e regionali Cgil Cisl Uil denunciano in un comunicato .la grave ed insolita iniziativa con la quale la Procura della Repubblica di Torino ha aperto procedimento penale nei confronti di 300 lavoratori con accuse gravissime*. Sostengono: .E'un'operazione sollecitata dalla Fiat e da alcuni organi di stampa con l'obiettivo di trasformare un problema di ordine pubblico in uno scontro di natura sociale che coinvolge centinaia di migliaia di lavoratori e la stessa città di Torino*. E aggiungono: «Questo tipo Ciniziativa, che ha visto inaugurare per l'occasione procedure d'urgenza mai utilizzate dalla Procura della Repubblica di Torino, se venisse mantenuta e si sviluppasse nei prossimi giorni, rappresenterebbe, anche per il contesto sociale in cui s'inserisce, un'inaccettabile scelta di campo di parte di un'istituzione della Repubblica*. e. cer.

Luoghi citati: Avigliana, Chivasso, Torino, Volvera