Un esame rapido e non lunghi ricoveri

Un esame rapido e non lunghi ricoveri Un esame rapido e non lunghi ricoveri L'ecocardiografia è una tecnica diagnostica incruenta che si basa sull'impiego degli ultrasuoni e che, negli ultimi anni, ha acquistato sempre più popolarità per i risultati ottenuti, per il maggiore interesse dimostrato dai cardiologi e per le numerose ricerche in corso nei laboratori italiani e stranieri. Ma la sua più diffusa utilizzazione è soprattutto legata al rapido sviluppo tecnologico che ha permesso, dapprima, di utilizzare la tecnica monodimensionale ed in seguito quella bidimensionale. Il modernissimo ecocardiografo di sperimentazione americana e di fabbricazione giapponese che, grazie al contributo dei lettori di Specchio dei tempi e alle agevolazioni della ditta costruttrice è in funzione nel nostro laboratorio all'ospedale Molinette, ci consente un passo avanti sia nello studio, sia nello sviluppo diagnostico. Collegato ad un computer potrà essere in grado di accrescere ancora la sua potenzialità. Si tratta in pratica di un ulteriore progresso nell'esame del cardiopatico, sia adulto sia ii, età pediatrica. Permette di arrivare a una diagnosi molto spesso definitiva e di evitare, in moltissimi casi, indagini più complesse e cruente come il cateterismo cardiaco e l'angiocardiografia. L'esame può essere svolto ambulatorialmente e consiste nell'appoggiare sul torace un trasduttore che trasmette e riceve ultrasuoni senza alcun disagio per il paziente. La tecnica permette di evidenziare, mediante catena televisiva o registrazione, le differenti strutture cardiache, come ad esempio l'anatomia e i movimenti delle valvole, eventuali malformazioni congenite ed alterazioni dei movimenti delle pareti cardiache conseguenti, ad esempio al danno coronarico. Il nuovo ecocardiografo è in grado di accertare una cardiopatia esistente e di escludere una cardiopatia dubbia; permette cioè di discriminare i soggetti normali con disturbi funzionali dai cardiopatici veri e propri. Il suo impiego è utile nello «screening» di massa e può evitare il ricovero del paziente. Un'altra applicazione indubbiamente molto importante è quella di seguire nel tempo i pazienti sottoposti ad intervento cardiochirurgico per protesi valvolari o per by-pass aorto-coronarico. Il nostro laboratorio è stato il primo ad introdurre in Italia la tecnica bidimensionale mediante multisonda, ma attualmente, la tecnica più completa ed in grado di fornire dettagli più precisi è la sector-scansione elettronica, possibile con il nuovo apparecchio in dotazione. L'impiego della tecnica bidimensionale nella diagnostica cardiologica ha permesso di estendere lo studio a campi sempre più diversi della cardiologia: dai vizi valvolari e pericarditi, alle cardiopatie congenite ed alla cardiopatia ischemica, cioè a quella malattia delle arterie coronarie responsabile dell'angina di petto e dell'infarto cardiaco. La cattedra di Cardiologia dell'Università di Torino vanta ormai una lunga esperien¬ za nel campo della ecocardiografìa, documentata in campo nazionale ed internazionale, riconosciuta anche dal rapporto della commissione Stefanini del '79. Accanto all'intensa attività diagnostica di «routine», svol-, ge annualmente 2 corsi nazionali di aggiornamento, che hanno avuto di recente riconoscimento dal ministero della Pubblica istruzione, e una intensa attività di ricerca. L'arrivo di questo nuovo strumento non potrà che potenziare e rendere più efficace l'attività di ricerca e sperimentazione che vede impegnati, con grande passione, tutti i componenti con lo scopo di alleviare le sofferenze dei malati e di portarli, nel più breve tempo possibile, a una completa guarigione. Piero Zardini Direttore della cattedra di Cardiologia dell'Università di Torino Con l'ecocardiografo Pesame può essere svolto ambulatorialmente, l'esito si conosce subito

Persone citate: Piero Zardini, Stefanini

Luoghi citati: Italia