È tutto un deficit

È tutto un deficit Chidichimo (Confagrìcoltura) È tutto un deficit La Confagrìcoltura, con il suo presidente Giandomenico Serra, ha lanciato per prima l'allarme sull'attuale crisi dell'agricoltura. Al direttore generale della stessa organizzazione, Rinaldo Chidichimo, chiediamo: «La crisi agricola è veramente cosi grave?». R. — E' doppiamente grave, perché per la prima volta da qualche anno, abbiamo una crisi congiunturale derivante dall'accresciuto squilibrio costi-ricavi, dipendente da una inflazione che volutamente viene fatta sopportare alle categorie agricole e che si aggiunge ad una crisi che vorrei definire culturale sul ruolo dell'agricoltura. D. — Chi potrebbe fare qualcosa? R. — Di fronte al bla-bla sul ruolo dell'agricoltura, sul piano agro-alimentare, la realta ci dimostra che la cecità di forze politiche e di governo non consente al settore di sviluppare tutta la sua capacità produttiva, con danno, ovviamente, per tutta la collettivita. D. — Agricoltura, industria; due crisi: quali differenze? R. — La crisi agricola ha certo connotati diversi da quelli industriali: non si licenziano dall'oggi al domani ventimila dipendenti; anche se in Toscana rischiano il posto sessantamila dipendenti delle aziende agricole, la cosa non è cosi traumatica e quindi l'opinione pubblica, il governo e le forze politiche mostrano di ignorare il problema. La stessa crisi zootecnica, che comincia a chiudere delle stalle, sarà avvertita quando si allargherà il buco del deficit agro-alimentare. Per questo ci vogliono dei provvedimenti urgenti. D. —Quali provvedimenti? R. — Nessuno, ripeto nessuno, è stato capace di dimostrarci come si eviti la recessione agricola senza prendere i provvedimenti più volte richiesti dalla Confagrìcoltura, che sono la riduzione dei costi e la svalutazione della lira, in una con una reale lotta all'inflazione. TI tempo ci sta dando ragione e illustri economisti come Tancredi Bianchi affermano, di fronte all'allargarsi del deficit della bilancia commerciale, che non è possibile sostenere la moneta indefinitivamente con le riserve valutarie. TI pericolo, ed è ciò che ha detto la Confagrìcoltura, è che invece di muoversi con un programma preciso che combatta contemporaneamente l'inflazione, ci si lasci imporre l'aggiustamento monetario da fatti esterni non controllabili e quindi molto più traumatizzanti. Le interviste sulla crisi agricola sono state raccolte da Livio Burato

Persone citate: Giandomenico Serra, Livio Burato, Tancredi Bianchi

Luoghi citati: Toscana