L'Iraq denuncia: gli iraniani colpiscono obiettivi civili di Mimmo Candito

L'Iraq denuncia: gli iraniani colpiscono obiettivi civili L'Iraq denuncia: gli iraniani colpiscono obiettivi civili Sul fronte continuano le operazioni militari, ma la guerra ristagna Si raffreddano le speranze di una mediazione del governo di Ankara DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE BAGHDAD — La guerra continua, aumentano i morti tra i civili. Il comando militare iracheno comunica che gli aerei iraniani hanno colpito •obiettivi civili e zone residenziali» a Mossul, Taamin e Sulimainiya. Le vittime sono 13, i feriti 75. Un aereo è caduto su una casa, uccidendo una donna e un bambino. Le operazioni militari sul fronte continuano, dice Radio Baghdad, con attacchi nelle zone di Ahwaz e Khorramshahr. Le notizie non sono molte, la sensazione generale è che la guerra sia in una fase di ristagno che precede un contrattacco iraniano, o prepara un rilancio dell'azione irachena (convogli di carri armati e di truppe sono sempre in marcia verso Sud). Ma 11 fatto che nei bollettini militari si ritrovino sempre più spesso notizie di morti civili comincia a creare preoccupazione: nelle prime due settimane, il conflitto era rimasto entro limiti accettati dalle due parti: non andare mai oltre gli obiettivi militari e di particolare interesse strategico. C'era stato anche qualche morto tra i civili, ma era sembrato la vittima sfortunata e casuale di attacchi diretti verso altri bersagli. Ora, invece, la minaccia di una escalation comincia a intravedersi dopo gli ultimi bollettini. Il numero dei morti «che non c'entravano» è troppo alto ormai per poter pensare a bersagli falliti; i due avversari iniziano a spostare 11 tiro delle artiglierìe e dei missili, con azioni che fanno assomigliare questa (finora) strana guerra a ogni altra guerra. Forse è anche per questo che aumenta l'esodo dei residenti stranieri: a una a una le comunità europee riducono il personale; dopo le donne e 1 bambini, ora partono anche gli uomini. L'Alitalia aiuta chi se ne va, un pullman parte stamane per Amman con i passeggeri che poi proseguiranno per Roma. Baghdad ha passato ieri la sua terza «domenica» di guerra (qui la festa è il venerdì) in un silenzio tranquillo e sonnacchioso: ci sono stati tre allarmi aerei, e si sono sentiti due scoppi. Versioni ufficiose parlano della rottura del muro del suono da parte di un aereo, ma sembra una spiegazione poco credibile. Si continua ad aspettare qualche evoluzione. Dei cinque «messaggeri di pace» inviati da Saddam Hussein in tutto il mondo non si hanno novità Le speranze suscitate da una possibile mediazione turca si sono raffreddate. I! rischio di una «libanizzazione» del conflitto non è escluso: finirebbe, forse, per essere il minore del mali. Ma l'Iraq non può sopportare a lungo una guerra strisciante, anche se limitata. Mimmo Candito Baghdad. Prigionieri iraniani catturati a Khorramshahr

Persone citate: Radio Baghdad, Saddam Hussein