La vedova di Mao si discolpa e chiama in causa Hua Guofeng

La vedova di Mao si discolpa e chiama in causa Hua Guofeng Preliminari al processo contro la «Banda dei 4» La vedova di Mao si discolpa e chiama in causa Hua Guofeng HONG KONG — La rivista Zheng Ming pubblicata a Hong Kong, scrive che la vedova di Mao, Jiang Qtng, ha negato ogni responsabilità nella repressione della manifestazione svoltasi il 5 aprile 1975 nella piazza Tien An Men, a Pechino. La rivista scrive che in occasione di un «pre-processo» segreto della Banda dei Quattro svoltosi l'estate scorsa la vedova di Mao ha chiesto che le fossero consegnati tutti i documenti utili alla difesa. Al «pre-processo» hanno potuto assistere soltanto alcuni funzionari del pc cinese e alcuni giornalisti cinesi. La manifestazione antigovernativa nella piazza Tien An Men fu causata dal ritiro delle corone di fiori deposte per commemorare la morte del primo mini- stro cinese Chou En-lai. Due giorni dopo l'incidente, il ce del pc decise di esonerare dalle sue funzioni Deng Xiaoping allora viceprimo ministro, e di confermare la nomina di Hua Quofeng. attuale presidente del pc cinese, alla carica di primo ministro. Secondo la rivista, la vedova di Mao ha detto che la sua estraneità alla repressione della manifestazione potrebbe essere confermata da Hua, che allora era ministro della sicurezza. La rivista aggiunge che durante il «pre-processola vedova di Mao si è comportata in modo arrogante. Altri due membri della «banda dei quattro- Wang Hongwen e Yao Wenyuan hanno adottato un atteggiamento di maggiore cooperazione mentre Zhang Chunqiao si è mostrato reticente. Secondo notizie provenienti da Pechino, sarebbero già cominciate le udienze a porf» chiuse del processo alla «Banda dei quattro-. L'agenzia di stampa giapponese Kyodo, citando funzionari cinesi, scrive che le autorità cinesi non escludono la possibilità di una condanna a morte per alcuni membri della «Banda dei quattro». Secondo la Kyodo, la prima udienza pubblica del processo verrebbe tenuta all'inizio di novembre. Funzionari cinesi — continua la Kyodo — hanno dichiarato che le deliberazioni a porte chiuse nel caso della Banda dei quattro- e dei seguaci del gruppo hanno avuto inizio nei primi giorni di questo mese e ogni imputato è stato chiamato a testimoniare praticamente ogni giorno. Le fonti citate dall'agenzia sostengono che nessuno degli imputati abbia mostrato segni di pentimento.

Luoghi citati: Hong Kong, Pechino