Alla festa del muratore mancavano le nuove leve
Alla festa del muratore mancavano le nuove leve Montanaro, un appuntamento che si rinnova da 100 anni Alla festa del muratore mancavano le nuove leve L'edilizia torna a tirare dopo anni di crisi, ma i giovani rifiutano i cantieri - La testimonianza di un decano e la scalata dei prezzi • C'era qualcuno una volta che pensava fosse importante un posto al sole, e io invece avrei voluto un po' d'ombra*. Lo dice, tra il serio e il faceto, Luigi Novaretti, 92 anni, il decano dei muratori di Montanaro, ancora ricco di vitalità e di buon umore. L'occasione per incontrarlo è la festa dell'associazione muratori, che in paese conta 200 iscritti. Montanaro è un paese del Basso Canavese: 5 mila abitanti dediti all'agricoltura o impiegati in qualche industria del Gravasse se; oppure ancora muratori, impresari, operai o manovali. «Nonno* Novaretti sintetizza con le sue parole le tante fatiche di un lavoro difficile e spesso pericoloso, che richiede grande perizia e tanta attenzione. Ma tra gli intervenuti alla festa (che si rinnova da più di cento anni) non si parla solo dei tempi più o meno lontani. Tema dominante è soprattutto il presente e il futuro dell'edilizia, il caro-casa legato al vertiginoso aumento dei prezzi delle materie prime. • Un tempo era possibile per un operaio costruirsi una casa — dice Mario Borra, impresario — ora solo ristrutturare un rustico è già un problema. Anche le opere di urbanizzazione comportano spese troppo elevate secondo noi*. Sotto accusa ancora il problema delle concessioni, la mancanza di agevolazioni per gli appartenenti alla categoria. Sostiene Ovidio Milan, operaio specializzato: «I7n dipendente della Fiat può ottenere la macchina scontata. Noi invece, tra ritenute e tasse varie perdiamo una buona fetta della busta paga. In più, se dobbiamo anche solo fare qualche lavoretto in casa, non abbiamo nessuno sconto, paghiamo tasse o urbanizzazioni come gli altri. E chi ce la fa più a tirare avanti?*. Ma questi sono in fondo problemi marginali rispetto al nocciolo della questione, la fortissima ascesa nei prezzi del materiale. Dati alla mano, si possono rilevare aumenti, rispetto al quinquennio 1965-70, che vanno dal 400 al 1000 per cento: «Gii esempi possibili sono innumerevoli — dice Tommaso Bona, un anziano del gruppo — perché si possono citare oltre 4000 voci. Ma per tutte il discorso non cambia*. Il settore edilizia ha sopportato negli anni scorsi una forte crisi. Parte della manodopera si è trasferita nelle industrie, i «treni del Sud» carichi di immigrati in cerca di lavoro, non arrivano più. Tuttavia c'è qualche segno di ripresa. -Nella nostra zona il mercato tira — sostiene Aldo Gallea — eli lavoro non manca. Certo la crisi generale si sente, ma in modo meno dram¬ mpinn matico degli anni precedenti*. Altro problema, che rischia però di mettere in difficoltà gli impresari è la mancanza di manodopera specializzata. 'Nessuno più vuole fare il muratore — dice Ennio Bretto — anche se le nuove tecnologie hanno migliorato di molto le condizioni di lavoro. Io ho 50 anni: ai miei tempi la giornata lavorativa era di dieci ore, ora è rarissima la richiesta di straordinari. Le macchine, insonnia, hanno alleviato di molto la fatica*. Alla scuola dei muratori, il Cipet di Torino, ci sono posti vuoti: «£ questo malgrado i giovani ricevano un'indennità di frequenza e soprattutto, al termine delle lezioni, sia garantito loro il posto di lavoro*. Le affermazioni di Ennio Bretto raccolgono ampi consensi tra gli intervenuti alla festa. Qualcuno parla delle «nuove leve»: • Ci mandano ragazzi dall'ufficio di collocamento assolutamente inadatti al lavoro. Purtroppo, il nostro sembra un mestiere in via di estinzione.
Persone citate: Aldo Gallea, Ennio Bretto, Luigi Novaretti, Mario Borra, Novaretti, Ovidio Milan, Tommaso Bona
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