La «Primula rossa» di PI arrestata davanti alla chiesa della Crocetta

La «Primula rossa» di PI arrestata davanti alla chiesa della Crocetta Liviana Tosi, specialista in travestimenti, era latitante da 5 anni La «Primula rossa» di PI arrestata davanti alla chiesa della Crocetta Gli agenti della Digos l'hanno bloccata assieme a un amico mentre cercava di estrarre la pistola dalla borsetta - Il suo nome e indirizzo erano nel taccuino di Zambianchi: la cattura dopo lungo pedinamento - Accusata per via Milito, omicidio Ghiglieno, assalto alla scuola di via VentìmigUa - Altro arresto Ai dodici catturati nel blitz del 6 ottobre condotto dai carabinieri del generale Dalla Chiesa e dalla Digos si sono aggiunti ieri altri tre nomi: Liviana Tosi, 29 anni, bolognese, la -Primula rossa- di PI, latitante da quasi cinque anni; l'amico che era con lei, Giorgio Boccardi, 23 anni, via Guido Reni 153, operaio disoccupato; e Piergiorgio Silva, 25 anni, operaio all'Autobianchi. La Tosi e Boccardi sono stati bloccati davanti alla chiesa della Crocetta dopo un pedinamento che si era iniziato con la cattura di Paolo Zambianchi. La donna ha tentato di infilare la mano nella borsetta per estrarre una pistola con il colpo in canna. Gli agenti della Digos l'hanno saldamente afferrata impedendole qualsiasi reazione. Boccardi non era armato e non ha fatto la minima resistenza. Silva è stato arrestato a Nova Milanese, vicino a Desio, ma è stato subito trasferito a Torino La «Primula rossa» — La cattura di Liviana Tosi è forse 11 colpo più grosso per gli inquirenti. La giovane si è guadagnata nell'ambiente della Digos il soprannome di •Primula rossa* per le sue notevoli capacita di trasformista. E' bruna di capelli ma 1 testimoni di diversi attentati firmati PI se la ricordano blonda, rossa e castana a seconda delle parrucche che indossava. Avrebbe partecipato o organizzato alcune tra le imprese più feroci di PI: l'agguato di via Millio, l'omicidio dell'ing. Carlo Ghiglieno, l'assalto alla scuola di via Ventimiglia, il volantinag- ' gio sul treno Bussoleno-Torino. Assieme a Paolo Zambianchi la Tosi avrebbe organizzato le strutture del partito armato a Torino fin dall'estate '76, quando la Digos aveva individuato il primo nucleo dell'organizzazione negli aderenti al giornale •Sema tregua* che si stampava in via della Consolata 1 bis. Dopo l'ondata di arresti del marzo e del luglio scorso che hanno decimato le file dei terroristi, Liviana Tosi è tornata a Torino per riorganizzare il partito armato. Si è dichiarata prigioniera politica e da lei gli inquirenti non si attendono alcuna collaborazione. Vediamo gli indizi che la accusano. Agguato di via Millio — La pistola che aveva nella borsetta è una cai. 92 S, simile a quelle in dotazione alla polizia. Un'arma del genere fu sottratta ad uno degli agenti attirati nell'agguato di via Millio. La matricola della pistola è punzonata ma non dovrebbe essere difficile risalire al proprietario. L'imboscata di via Millio è una delle pagine più agghiaccianti nella storia delle imprese firmate da PI. Il 28 febbraio '79 Matteo «Charlie» Caggegi e Barbara «Carla» Azzaroni sono sorpresi armi in pugno dalla polizia nel bar dell'Angelo di via Veronese. Per vendicare i due compagni Pi decide di spargere altro sangue. La polizia è attirata con un tranello in via Millio: • Venite, abbiamo preso un ladro*. Quando le volanti arrivano sul posto si scatena una sparatoria infernale. I terroristi asseragliati in un bar scaricano le pistole, gli agenti rispondono con le mitragliene. Uno di loro è ferito seriamente. Un ragazzo, Emanuele Iurilli, 18 anni, che sta tornando a casa, è preso in mezzo al fuoco. Cade colpito da una pallottola Omicidio Ghiglieno — Ore 8,10 del 21 settembre dell'anno scorso. L'ing. Carlo Ghiglieno, responsabile della pianificazione Fiat settore auto esce di casa per recarsi in ufficio. E' insieme alla moglie. La coppia percorre a piedi una cinquantina di metri, da corso Massimo d'Azeglio svolta in via Petrarca, si separa. La moglie imbocca la discesa che conduce al garage, Ghiglieno si avvicina alla sua «Ritmo» parcheggiata a pochi passi. L'ingegnere fa per aprire la portiera dell'auto, i giovani gli si avvicinano alle spalle, gli sparano a bruciapelo alla schiena e alla nuca. Ghiglieno cade fulminato, i killer fuggono verso via Or me a: per dissuadere i passanti dall'intervenlre fanno fuoco in aria con pistole ed un mitra, una pallottola fora la saracinesca di un negozio. Il commando si dilegua su due vetture guidate da complici. Mezz'ora più tardi una voce di donna dice al centralino de «La Stampa»: • Qui Prima linea, i nemici della classe operaia cominciano a pagare. Notìfichiamo l'eliminazione dell'ing. Ghiglieno*. La rivendicazione sarà affidata pure ad un volantino: su di esso 11 dott. La Sala della scientifica scoprirà un'impronta digitale che, secondo gli inquirenti, è di Liviana Tosi. Via Ventimiglia — L'«impresa» più efferata compiuta da PI a Torino. Un commando di 12-15 terroristi irrompe alle ore 15 del 10 dicembre '79 nell'atrio della Scuola di amministrazione aziendale, sequestra i circa 200 allievi, una decina di insegnanti ed il personale non docente nell'aula magna, tiene gli ostaggi sotto la minaccia di pistole e mitra. Una donna dall'accento emiliano, secondo la Digos Liviana Tosi, ordina: «Qui non dovete più venire a studiare*, bal- betta un breve giudizio, sollecita la folla sequestrata: «Non abbiate paura, fate domande*. Ad uno studente che ha il coraggio di dire: «Faccio questi corsi perché ho bisogno di lavorare* lei replica decisa: •Sciocchezze. Invece di andare a lavorare fa come noi, va'a rubare*. Intanto 1 complici radunano in un corridoio nell'ala opposta della palazzina che ospita la scuola dieci persone: 5 professori e 5 allievi. Li allinea contro un muro, poi un terrorista lascia partire una raffica di mitra. I dieci crollano, le gambe falciate dai proiettili. Il -commando* se ne va indisturbato dopo oltre mezz'ora di dominio assoluto della scuola, uno consegna una pallottola di mitra al bidello in¬ timandogli: •Dallo al gen. Dalla Chiesa, è un regalo di Prima linea*. Gli altri arrestati — Con Liviana Tosi cade nella rete della Digos Giorgio Boccardi, 23 anni, via Guido Reni 153. Nell'alloggio al secondo piano abita la famiglia, genitori e tre fratelli. Sono sorpresi e amareggiati. •Giorgio non è un cattivo ragazzo — dicono i fratelli — forse si è lasciato trascinare. Sesie dichiarato prigioniero politico è perché adesso si sente un eroe. L'hanno plagiato*. Il giovane, che frequentava l'Istituto per periti Avogadro, ha cominciato da qualche tempo ad avvicinarsi all'area dell'estrema sinistra. Non è indiziato come partecipante a nessuna delle imprese di PI. Doveva aver conosciuto Liviana Tosi da poco ma la ragazza non è mai stata ospite nel suo alloggio. L'ultimo catturato di cui sì ha notizia è Piergiorgio Silva, 25 anni, operaio all'Autobianchì, fermato a Nova Milanese, nei pressi di Desio, dai carabinieri di Dalla Chiesa, che lo hanno subito trasferito a Torino. Anche Silva non ha imputazioni per episodi specifici. Ma è considerato un ideologo dell'organizzazione eversiva. Fino a meno di due settimane fa ha avuto contatti con i terroristi latitanti all'estero. Sembra che fosse incaricato di mantenere i legami con chi, per sottrarsi alla cattura, ha dovuto lasciare l'Italia. Ex Lotta continua, legato a Soccorso rosso, sostenitore di Controinformazione, il giovane è un personaggio molto noto nell'ultrasinistra milanese. L'operazione iniziata con gli arresti del 6 ottobre scorso è tutt'altro che conclusa. Altri nomi di catturati saranno probabilmente resi noti dagli inquirenti non appena conclusi gli interrogatori. Paolo Zambianchi accusato dell'omicidio Ghiglieno - Liviana Tosi e Giorgio Boccardi