Giornali, televisione e la lotta operaia
Giornali, televisione e la lotta operaia Un incontro davanti al cancello Giornali, televisione e la lotta operaia Come «rendere democratici» gli organi d'informazione e utilizzarli nella vertenza Fiat? L'interrogativo è stato più volte riproposto ieri pomeriggio davanti al cancello 5 di Mirafiori dai vari esponenti dell'Flm e dei consigli di fabbrica. Da quello che, nelle intenzioni dei promotori, avrebbe dovuto essere un incontnwiibattito con i giornalisti, è cosi scaturito un esame dei rapporti tra la stampa in generale e i lavoratori metalmeccanici. «Esiste uno stato di malessere — ha esordito Buzzigoli, della segreteria provinciale Firn — per come i giornali hanno riferito le nostre lotte. Cerchiamo di capirci e parlarci». L'invito ad un approfondimento dei problemi dell'informazione, ad una maggiore indipendenza dal padronato, ad una migliore «costruzione delle notizie» da parte dell'emittente radiotelevisiva di Stato, è stato subito raccolto. Prima Cardulli (vice segretario della Federazione nazionale della stampa), poi Fiengo («giornalista comunista» del comitato di redazione del «Corriere della Sera») hanno portato la loro solidarietà e «/'adesione piena e convinta dei colleghi». Altri interventi hanno quindi ricordato le lotte dei giornalisti. 111 li 1 !i1111 >I! 11II 1111111S i1111 iI ii11i11i11111M1111111111 i le difficoltà di un mestiere non facile, i rapporti a volte difficili con le strutture. Ma non si è andati oltre. L'attacco alla Rai-tv, condotto da rappresentanti dei vari consigli di fabbrica si è risolto in una richiesta di «venti minuti ogni giorno per gestire una completa informazione». Luca Pavolini (consiglio di amministrazione della Rai) ha poi affrontato tra l'altro il tema delle emittenti private ricordando l'esigenza di una loro disciplina. «Con il servizio pubblico — ha detto agli operai — potete chiedere e pretendere. Con i padroni solo tacere». L'incontro è stato chiuso da Lettieri, dell'Fim. «Siamo in ritardo — ha spiegato — ci siamo accorti dell'esigenza di un rapporto con i giornalisti solo dopo quattro settimane di lotta. Oggi non si è volu to processare q ues to o quel giornalista, questo o quel giornale. Ci siamo parlati, abbiamo scoperto problemi e difficoltà. Certo che era preferibile un dibattito con i giornalisti che ogni giorno sono davanti ai cancelli L'occasione è stata però ben utilizzata e questo momento importante per tutti dobbiamo farlo continuare, noi e voi giorruilisti, nel tempo». Adriano Provera 111C111MI II ti 111111D1111M i 11M1111 ! 1111111:1111M !111 r1tsmssssgdltpgrrog«bgdninnpcp
Persone citate: Adriano Provera, Buzzigoli, Fiengo, Lettieri, Luca Pavolini
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