Sciatori, sullo skilift salgono anche i prezzi di Gigi Mattana

 Sciatori, sullo skilift salgono anche i prezzi Uno sport che rischia di non essere più popolar' Sciatori, sullo skilift salgono anche i prezzi Alcuni esempi: Via Lattea, un abbonamento giornaliero costa 14 mila lire (lo scorso anno era di 11 - 11.500 lire), Monti della Luna: 10 mila (8 mila) - Più contenuti gli aumenti a Bardonecchia TORINO — Manca poco più di un mese all'inizio della stagione dello sci e nessuno si azzarda a fare previsioni: con oltre duemila miliardi di fatturato annuo e due milioni di praticanti, questo sport ha vissuto un periodo di «boom», ma ora i continui aumenti di prezzo rischiano di bloccare un'ulteriore diffusione. Alla chiusura del Salone della Montagna di Torino, è possibile una breve panoramica piemontese sulle tariffe degli impianti di risalita nella prossima stagione (di abbigliamento e attrezzatura parleremo in un'altra occasione): è vero che quasi tutte le società proprietarie di impianti nell'alimentare i prezzi si sono mediamente attenute al tasso di inflazione, ma è altrettanto vero che ormai si è giunti a costi sopportabili con difficoltà da una famiglia a reddito medio-basso. La grande novità piemontese dell'inverno è costituita dalla «Via Lattea»: è un immenso comprensorio che abbraccia i territori di Sauze d'Oulx, Sestriere, Sansicario, Cesana, Claviere e della francese Montgenèvre per un totale di cento impianti (tutti collegati sci ai piedi) e quattrocento chilometri di piste. L'unione fisica dei comprensori era possibile da anni, ma soltanto da dicembre anche amministrativamente si può andare da una stazione all'altra con un unico biglietto stagionale, chiamato «carta bianca» e venduto a 270 mila lire, perché un miliardo di investimenti in macchinette elettroniche non crea più disguidi per la ripartizione degli incassi fra le società. . Il titolare della «carta bianca» riceve anche 4 abbonamenti giornalieri per Courmayeur, Champoluc-Gressoney, Livigno, Madonna di Campiglio, Pinzolo e Piancavallo, 5 per Serre Chevalier e tre per Les Deux Alpes; con 5 mila lire al giorno è possibile sciare a Bardonecchia. All'interno della «Via Lattea», ogni società ha conservato un proprio abbonamento giornaliero, venduto a 14 mila lire (l'anno scorso il prezzo era di 11-11.500 lire) escluso il gruppo di impianti dei Monti della Luna (4 seggiovie e 7 skilifts) offerto a diecimila lire (l'anno scorso a 8 mila); è evidente che chi può permetterselo ha convenienza ad acquistare lo «stagionale»: con venti giornate di sci copre la spesa ed ha a disposizione (compresi i biglietti omaggio) praticamente tutte le Alpi. Più modesti gli aumenti decisi a Bardonecchia: il «giornaliero» è passato da 11 a 13 mila lire e lo «stagionale» da 210 a 245 mila lire; molto conveniente la tessera che per 76 mila lire dà diritto a sette «giornalieri» usufruibili in qualsiasi giorno della stagione (quindi il costo scende a meno di 11 mila lire il giorno); a Beaulard (6 impianti e 25 chilometri di piste) è possibile sciare nei giorni feriali con 8 mila lire e con 10 mila il sabato e la domenica. A Courmayeur, l'abbonamento per un giorno costa 13.500 lire (l'anno scorso 11.500), ma nei periodi natalizio e pasquale si sale a 15.500 lire (il prezzo in assoluto più alto delle Alpi Occidentali); la tessera stagionale è venduta a 280 mila lire (nel '79 a 240 mila) e dà anche il diritto a 4 giornalieri gratuiti a Champoluc-Gressoney, Livigno, Madonna di Campiglio, Pinzolo, Piancavallo, Sestriere e Verbier oltre al 50 per cento di sconto sugli impianti in funzione la prossima estate. Cervinia presenta come novità la seggiovia Bardoney che serve due piste impegnative e molto belle di quasi 400 metri di dislivello e lo skilift Ventina già inaugurato questa estate, mentre presto si giungerà al collegamento, con due nuovi skilifts, con il «domain skiable» di Valtournenche; il «giornaliero» da inizio stagione al 19 dicembre e in gennaio costa 14 mila lire e 15 mila in tutti gli altri periodi (l'anno scorso rispettivamente 11.500 a 12.500 lire) e l'abbonamento stagionale è forse in assoluto il più conveniente perché costa 280 mila lire, ma la sua validità si è iniziata domenica scorsa e finirà soltanto il prossimo giugno. Se si vuole sciare un giorno anche sulle piste svizzere di Zermatt, il biglietto «internazionale» costa 21 mila lire (nessun aumento rispetto all'anno scorso) mentre una giornata sul «Carosello» (tre seggiovie e due skilifts) è venduto a 9500 lire. Anche in località meno note e dotate di impianti è difficile che il «giornaliero» scenda sotto le diecimila lire e su tutti c'è poi l'incubo (e infatti i depliants parlano di possibili variazioni di prezzo a causa del carico fiscale) di una nuova normativa Iva che farebbe lievitare ancora le tariffe. Sarebbe l'ultima spinta per tornare, come vent'anni fa, ai «treni della neve» e al pranzo al sacco o lasciare andare in montagna soltanto i «signori». Gigi Mattana

Persone citate: Chevalier