Era ricercata da quattro anni di Claudio Cerasuolo

Era ricercata da quattro anni Era ricercata da quattro anni TORINO — Un altro capo di Prima linea è stato catturato a Torino insieme ad un gregario dell'organizzazione. Gli arresti, eseguiti dalla Digos, risalgono a martedì mattina ma soltanto ieri se n'è avuta notizia. Nella rete della giustizia sono caduti: Liviana Tosi, 29 anni, originaria di Medicina (provincia di Bologna) e il suo amico Giorgio Boccardi, 23 anni, via Guido Reni 153, operaio disoccupato, rappresentante a tempo perso di estintori. A loro gli inquirenti sono arrivati dopo aver preso, l'alba di venerdì della scorsa settimana, Paolo Za imbianchi, accusato di essere uno dei killer dell'ing. Ghiglieno. Zambianchi è colpito anche da un ordine di cattura emesso dalla Procura di Ravenna perché avrebbe partecipato alla rapina compiuta il 27 maggio scorso alla sede centrale della Cassa di Risparmio di Ravenna. Mentre Giorgio Boccardi pare essere soltanto una recluta dell'ultima ora, Liviana Tosi era, a detta degli investigatori, un cardine di «PI». Secondo il dirigente della Digos torinese, Fiorello, ed il questore Giusti, la Tosi, assieme a Paolo Zambianchi, è stata una delle fondatrici di Prima linea nella nostra città. Ricercata dal '76 perché deve scontare cinque anni per rapina, la donna è sospettata di aver partecipato nel dicembre scorso all'assalto della scuola di amministrazione aziendale di via Ventimiglia dove furono gambizzati cinque studenti e cinque insegnanti. «Liliana — ha affermato Fiorello — con tutta probabilità è la ragazza che ha tenuto il comizio ai duecento ostaggi sequestra- ti dal commando nell'aula magna della scuola mentre i complici stavano rastrellando le dieci vittime designate per il ferimento». Contro di lei vi sono, per lo meno, altre due pesanti imputazioni: aver preso parte, nella primavera scorsa, all'assalto al treno dei pendolari sulla linea Torino-Bussoleno; i terroristi distribuirono ciclostilati Inneggianti alla lotta armata. E ancora: essere una delle organizzatrici dell'assassinio dell'ing. Ghiglieno. « Una sua impronta digitale — ha ricordato Fiorello — è stata riscontrata sul volantino che rivendicava l'omicidio del capo della pianificazione Fiat settore auto». Il documento, fatto trovare in una cabina telefonica, era stato analizzato dal capo della scientifica, dott. La Sala. Poche parole gli investigatori hanno speso invece su Boccardi. «Un manovale del terrorismo: è stato catturato per caso, soltanto perché era in compagnia della Tosi. Noi lo conoscevamo unicamente per le sue simpatie politiche orientate verso i gruppuscoli dell'ultrasinistra. Dovrebbe essere un novizio di PI». L'arresto — Paolo Zambianchi è bloccato all'alba di venerdì assieme ad Irene Girotto in un alloggio nelle vicinanze di corso Palermo. In tasca Zambianchi ha un taccuino con alcuni nomi ed indirizzi. Tutti in codice. Gli uomini della Digos non faticano ad individuare il soprannome di battaglia di Liviana e il suo nascondiglio. Incomincia la caccia a quella che in questura avevano chiamato «/o primula rossa di PI». La Tosi è pedinata 24 ore su 24, gli inquirenti sperano di arrivare tramite lei ad altri pezzi grossi dell'organizzazione. Sperano cioè di mettere le mani finalmente sull'inafferrabile Maurice Bignami, ritenuto il quarto componente del commando che ha trucidato Ghiglieno (gli altri tre accusati del delitto, Fabrizio «Ivan. Olai, Roberto Sandalo, e Paolo Zambianchi sono già in carcere). La Digos riesce a fotgrafare la Tosi con un altro latitante di Prima linea, Roberto Rosso, 40 anni, milanese, che, secondo la questura, è intimo di Bignami. Per questo motivo si Claudio Giacchino Claudio Cerasuolo (Continua a pagina 2 In prima colonna) Liviana Tosi

Luoghi citati: Bologna, Bussoleno, Ravenna, Torino