Venturi pc europei discutono a Bruxelles un improbabile nuovo «manifesto» comune di Renato Proni

Venturi pc europei discutono a Bruxelles un improbabile nuovo «manifesto» comune Venturi pc europei discutono a Bruxelles un improbabile nuovo «manifesto» comune DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BRUXELLES — Ventun partiti comunisti europei (due soli al potere, quello sanmarinese e il finlandese) si sono dati convegno alla 'Casa delle otto ore* (il nome commemora la storica riduzione dell'orario del lavoro giornaliero dopo grandi lotte) per un dibattito sul tema «Lo crisi politica, sociale, economica, culturale, morale dell'Europa capitalistica*. Carlo Marx, 132 anni fa, spedi da Bruxelles a Londra alcuni fogli che sarebbero diventati famosi come II manifesto. Marx abitava nella piazzetta elegante dei «Petits sablons», mentre i dirigenti comunisti ieri si sono riuniti nel quartiere più della capitale belga, Dalla *Casa delle otto ore-, ci sembra, non partirà alcun nuovo manifesto per la liberazione delle masse operaie. L'analisi, oggi, non comporta necessariamente l'azione unitaria. E le analisi compiute ieri dagli italiani, dagli inglesi, dai portoghesi, dagli spagnoli equivoco e dai greci hanno trascurato di fornire risposte ai quesiti che maggiormente interessano: i rapporti con il Cremlino e con la Cina, il dibattito ideologico sulla questione di fondo, il problema dell'Eurocomunismo come formula valida per tutti, la tensione internazionale dovuta anche all'invasione sovietica dell'Afghanistan, il ruolo europeo nel Medio Oriente. Gianni Cervetti, per il pei, ha parlato essenzialmente di «affari di casa» : la crisi di governo, le lotte alla Fiat. Cervetti ha detto, in rapporto alla crisi di governo, che «/e difficoltà derivano dal rifiuto ostinato a riconoscere che per l'Italia è ormai una esigenza nazionale l'avvento alla direzionepolitica del Paese del movimento operaio, di cui il pei è parte essenziale. L'instabilità politica che ne deriva esaspera tutti i lati della situazione economica*. Cervetti, forse contagiato dalla "Sindrome Marchais*. ha promesso quello che Enrico Berlinguer ha già prospettato, «io prospettiva è quella di un'aspra stagione di lotte operaie e popolari*. Cinque anni fa. Enrico Berlinguer e Giovanni Amendola vennero qui per una slmile riunione dei partiti comunisti per prospettare la loro tesi eurocomunista e per fare proseliti. Sul loro cammino hanno poi trovato Georges Marchais le elezioni politiche del '79 in Italia e tanti altri osta¬ coli. Ora, il pei sembra proiettarsi tutto all'interno, anche perché la situazione internazionale (fatti di Polonia, l'Afghanistan) con gli permette certamente di consolidare il suo prestigio. Cervetti, che è qui con Sergio Segre, deputato europeo, ha appena accennato alla simpatia del suo partito per le lotte operaie polacche, ma si è detto consapevole dei pericoli della situazione (carri armati sovietici, oppure una vera liberalizzazione del regime, non sappiamo). I comunisti europei si sono trovati d'accordo nel dare più rilievo, come già fanno da anni i radicali in Italia e i liberali europei in genere, ai problemi sociali e a quelli della donna e dei giovani. Forti dissensi, invece, sono emersi come previsto, sulla Comunità economica europea, ma nell'assieme al •Palazzo delle otto ore* (le sedute si svolgono a porte chiuse) c'era un'aria di stanchezza. Renato Proni