L'Urss offre armamenti L'Iran rifiuta (per ora) di Igor Man

L'Urss offre armamenti L'Iran rifiuta (per ora) Mentre gli iracheni bombardavano Teheran L'Urss offre armamenti L'Iran rifiuta (per ora) DAL NOSTRO CORRISPONDENTE TEHERAN — Due ore di colloquio tra l'ambasciatore sovietico Vinogradov e il primo ministro Rajai : ecco il fatto del giorno. L'incontro — che ha messo in subbuglio le cancellerie, come suol dirsi — trova ampio risalto sui giornali e alia radio insieme con le notizie militari, in parte buone, in parte cattive, per non dire rovinose: il comando generale annuncia l'abbattimento nelle ultime ore di otto tra Tupolev e Mig, riafferma come su tutti i fronti terrestri l'iniziativa sia degli iraniani, ammette, però, che la raffineria di Tabriz, domenica notte, è stata colpita (Bani Sadr si è recato sul posto), che un oleodotto del terminale di Kharg è stato gravemente danneggiato, pregiudicando il rifornimento delle superpetroliere e, infine, che mezza raffineria di Abadan —la più grande del Medio Oriente: 300 mila barili al giorno — è fuori uso. Non appena appreso del colloquio fra Vinogradov e Rajai ci siamo subito posti un interrogativo: l'ambasciatore è stato convocato dal primo ministro o ha chiesto di essere ricevuto? Ebbene, all'ambasciata sovietica dicono come Vinogradov si sia recato dal primo ministro per portargli i saluti di Kossighin e invitarlo a visitare il padiglione sovietico che illustra l'attività economica dell'Uzbekistan alla settima Piera internazionale di Teheran. Qui è d'obbligo un'annotazione: la Fiera è chiusa dal giorno dello scoppio della guerra; la sezione dedicata all'Uzbekistan gronda gigantografie di moschee e foto che mostrano i mullah locali genuflessi in preghiera. Tutto ciò per dimostrare come e quanto l'Urss rispetti l'islam. Secondo fonti sovietiche, Vinogradov avrebbe esordito manifestando rispettosa attenzione verso la rivoluzione islamica e il popolo iraniano: 'Poiché avete intrapreso una energica battaglia contro l'imperialismo americano, posso dirvi come ci sia un'effettiva consonanza tra la vostra e la nostra politica estera». A questo punto, secondo gli iraniani, l'ambasciatore avrebbe aggiunto: 'Potremmo collaborare in var campi di attività; per quanto ci riguarda direttamente siamo pronti a garantirvi ogni sorta di aiuto militare». La replica di Rajai è stata piuttosto secca, almeno a giudicare dal testo pubblicato dall'agenzia ufficiale iraniana: 'Voi dite di rispettare la nostra rivoluzione; come spiegate allora la fornitura di ben cento carri armati, T-72 aII7raq? Come spiegate i voli di ricognizione da voi effettuati sul nostro territorio? Rispetto? E l'accoglienza che avete tributato, a Mosca, al vicepresidente del Consiglio della rivoluzione iracheno Tariq Aziz; e l'invio di esperti russi in Giordania, principale complice dell'Iraq?». Vinogradov: •La visita di Tariq Aziz è avvenuta su richiesta irachena, non sovietica e, in ogni caso, l'Urss ha condannato la guerra fra Iran e Iraq». Rajai: •Perché non avete espresso la condanna in un foro internazionale?». Vinogradov: *Noi siamo contro questa guerra e Igor Man (Continua a pagina 2 In ottava colonna)