Zia: in Pakistan l'esercito sarà sempre «angelo custode»
Zia: in Pakistan l'esercito sarà sempre «angelo custode» Pur parlando di ritorno del potere ai civili Zia: in Pakistan l'esercito sarà sempre «angelo custode» NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE RAWALPINDI — Parlando ai giornalisti stranieri prima di lasciare il Pakistan per la sua missione di pace in Medio Oriente, il generale Zia UlHaq ha confermato la sua intenzione di fare un rimpasto nel governo per includervi -personalità che godono di un certo appoggio da parte dell 'opinione pubblica-, e di istitui- I re un Consiglio federale che prenderà il posto del Parlamento. Zia ha precisato che non intende conferire un ruolo speciale all'esercito nella Carta costituzionale, e che farà il possibile per restituire il potere ai civili, ma ha sottolineato la -dura realtà-: -In Pakistan, come nella maggior parte dei Paesi in via di sviluppo, l'esercito continuerà a svolgere un ruolo determinante, che questo piaccia o non piaccia, che sia scritto o no nella Costituzione-. Il presidente ha poi fatto una stupefacente ammissione: -In Pakistan il capo di Stato Maggiore dell'esercito ha sempre una grande autorità e potrà sempre fare, in caso di necessità, tutto ciò che vorrà. Questa è la realtà: perché non accettarla?-. Zia ha detto di non ritenere che l'esercito debba essere politicizzato, ma ha insistito a lungo sul compito dell'esercito, -custode del Pakistan-, •campione della libertà nazionale-. E ha osservato che in questo Paese -l'esercito è l'unica istituzione stabile, e di conseguenza è l'esercito ad assicurare la stabilità dell'intera nazione-. Il generale ha affermato che -l'esercito deve usare questa sua particolarità non come una spada alla nuca dei futuri dirigenti civili del Paese, ma come uno strumento per rafforzare l'autorità del potere civile-. Gli è stato chiesto come veda il suo personale futuro. -Devo svolgere il mio lavoro — ha risposto — nel tempo più breve possibile. Non sarebbe auspicabile che io resti al potere all'infinito, ma questo non significa che io mi debba ritirare da un giorno all'altro mandando tutti al diavolo e lasciando che le cose vadano per conto proprio. Sarebbe antipatriottico da parte mia-. Da dove gli viene questa sicurezza di sé, questa forza, questa apparente serenità? A Islamabad si dice che il generale Zia per primo sarebbe stupito della sua longevità al vertice del Paese, e che con la sua astuzia avrebbe trovato la risposta a questa domanda: sono ancora al potere perché Dio lo vuole. Questa voce, vera o falsa che sia, non intacca la fede con la quale Zia tenta oggi di instaurare nel Paese un sistema economico conforme ai principi islamici, e con la quale vuol modellare la democrazia sul Corano. Patrick Francès Copyright Le Monde e per l'Italia I .a Stampa
Persone citate: Patrick Francès
Luoghi citati: Islamabad, Italia, Medio Oriente, Pakistan
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