Anche le suore chiedono al Sinodo «meno rigore»

Anche le suore chiedono al Sinodo «meno rigore» Contrastato dibattito dei vescovi sulla famiglia Anche le suore chiedono al Sinodo «meno rigore» CITTA' DEL VATICANO — Anche un milione di suore sparse nel mondo chiedono alla Chiesa un'azione pastorale «non solo moralistica, ma che "comprenda" le difficoltà attuali della famiglia,. L'appello senza precedenti è stato portato al Sinodo da padre Gabriele Ferrari, superiore dei missionari di San Francesco Saverio, che ha invitato Madre Teresa di Calcutta, presente come udìtrice, a far sentire in aula «iZ punto di vista delle religiose, che ritengono di contribuire ad aiutare le «non-famiglie» e ad instaurare un ordine sociale nuovo. L'appello dà la misura di quanto sia sentita l'urgenza di qualche apertura pastorale, fermi restando i principii irrinunciabili, nel delicato campo della morale e della evangelizzazione delle famiglie, nei diversi contesti socioculturali. *Non si potrebbe pensare ad una pastorale della misericordia?,, ha domandato il canadese mons. Henri Legare osservando che, •quando non c'è più amore, si ritiene che non ci sia più matrimonio, . Il matrimonio cristiano «non è un'utopia, e deve essere difeso a fondo perché «é un ideale provocatorio dello Spi¬ rito Santo,, ha replicato il card. Alessandro Renard, di Lione. Ma i vescovi scandinavi, per bocca di mons. John Gran di Oslo, hanno rilevato che nei cinque paesi nord-europei i cattolici sono appena 150 mila su 25 milioni di abitanti e i divorzi si moltiplicano. •Riteniamo fermamente che si debbano trovare vie e mezzi per dare, talvolta e sotto certe condizioni, i sacramenti,. In Grecia c'è una singolare situazione, ha spiegato l'arcivescovo di Atene, mons. Foscolos: «J cattolici sono lo 0,5 per cento della popolazione quasi tutta ortodossa e i matrimoni misti inevitabiii. La Chiesa ortodossa, però, oltre al sacramento del matrimonio riconosciuto anche dalla Chiesa cattolica, concede il divorzio. In questo caso, il coniuge ortodosso è "sciolto spiritualmente dal vincolo" e può risposarsi, mentre il coniuge cattolico rimane legato. In Grecia, a complicare le cose, non c'è il matrimonio civile. Quindi, il problema non trova soluzione,. Mons. Foscolos ha esortato la Chiesa ad essere •meno latina e più cattolica, meno occidentale e più universale, affinché nelle cose necessarie ci sia l'unità, nelle dubbie la libertà, in tuttela carità,. I vescovi dell'Africa (e fra i quali i nigeriani Ekandem e Arinze, Zoà del Camerun, Yago della Costa d'Avorio e altri) hanno chiesto di •cristianizzare,, anziché respingere, i riti del «matrimonio per gradi successivi» tuttora vitali nelle tribù e di trovare una soluzione per il battesimo e i sacramenti ai poligami, pur condannando la poligamia: in certe diocesi si celebra un matrimonio cattolico l'anno, in Africa solo il 15 per cento dei cattolici si sposano in Chiesa. Contro qualsiasi apertura pastorale sulla contraccezione si sono pronunciati alcuni padri sinodali, come i cardinali Munoz Duque, colombiano, e Terence Cooke di New York, mentre altri, come il francese Jullien, hanno chiesto di perfezionare i metodi naturali ora insicuri. L'arcivescovo di San Francisco, mons. Quinn, ha precisato ieri che l'episcopato americano accetta in pieno VHumanae Vitae e ,nel mio intervento l'ho detto, suggerendo eventuali modi per rendere più comprensibile e più largamente accettabile l'insegnamento della Chiesa,. Lamberto Fumo